lunedì 12 marzo 2007

La distribuzione dei libri degli esordienti

Ho lasciato un commento su http://balenebianche.splinder.com/post/11207219


sulla promozione dei libri degli esordienti.


Mi è venuto abbastanza articolato per cui lo riporto anche qui. Con un in bocca al lupo a Sabrina Campolongo.


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Innanzi tutto complimenti per aver pubblicato un libro. Farlo richiede un notevole sforzo, sia “materiale”, se così si può dire, nel reperire il tempo e la tenacia per dedicarsi alla scrittura, sia psicologico, nel prendere la decisione di esporsi di fronte agli altri.


Detto questo, mi pare che ti sia già resa conto che la pubblicazione non è un traguardo ma è solo il primo, indispensabile passo da fare se si vuole che gli altri arrivino a conoscere ed apprezzare quello che hai da dire. Se questo è il tuo scopo finale, quando ti ritrovi di fronte al tuo libro stampato certo ne puoi legittimamente gioire, ma non puoi fare a meno di porti la fatidica domanda: e ora?


La parte della “promozione” del proprio libro è quella indubbiamente più faticosa, perlomeno per chi ha un carattere come il mio. Ho conosciuto persone che si presentano abitualmente dicendo “mi chiamo Tizio e ho pubblicato un libro”. Bene, per loro sarà più facile; io, invece, ho un certo pudore a far sapere che amo scrivere e che, se uno è interessato, se proprio vuole, ci sarebbe anche un mio libro da comprare.


Bisogna però fare anche questo sforzo. Io, sostanzialmente, ho scritto il mio romanzo per lasciare traccia ai miei figli dei miei pensieri. E credo che loro, tra qualche anno, lo leggeranno (io, perlomeno, ci conto; non è mica detto!). Ma a questo punto mi piacerebbe che lo leggessero in tanti, anche perché le lodi che ricevo da chi lo ha letto sono una spinta eccezionale per darmi la forza di scrivere ancora altro. Ed ecco allora che mi sono sforzato di organizzare presentazioni, di mandare mail ai miei conoscenti e anche ad alcuni clienti (e mandarla ai clienti non mi è stato facile), di lasciare copia del libro nella mia sala d’aspetto (e questo, col rischio di passare per uno che si vanta, mi è costato tantissimo), di andare ad incontri di persone interessate alla lettura, di promuovere il mio sito (e ora il mio blog), addirittura di andare in tv (localissima; non la prendo neanche da casa mia).     


Tutto ciò è uno sforzo, talvolta è anche un piacere e una soddisfazione. Ma è indispensabile se si vuole raggiungere qualche risultato, perché se non lo farai tu non lo farà nessuno. In particolar modo non c’è da aspettarsi che siano i librai a selezionare e promuovere il tuo libro. E ciò non per cattiva volontà, ma perché non possono fare altrimenti. Secondo i dati di qualche anno fa, ogni ora vengono pubblicati sei nuovi libri (adesso saranno anche di più); di questi due sono ristampe e quattro sono novità. In una teorica libreria che contenga tutti i libri, ogni quarto d’ora ne arriverebbe uno nuovo da esporre, togliendo il posto ad un altro. Non so se questa immagine ti procura un po’ di vertigine; a me sì. È la stessa vertigine che si può provare se capita di pubblicare qualcosa su uno dei molti siti letterari dove chi lo desidera può inserire i propri lavori e ricevere commenti. Uno pubblica, poniamo, una poesia, che gli è costata grandi sforzi e piena di bellissimi sentimenti: dopo pochi minuti il tuo lavoro è passato dalla prima pagina alla seconda, sommerso da tutti quelli che sono arrivati dopo; in pratica è stato visibile al mondo per tre o quattro minuti. Se non hai provato i siti letterari, dopo aver pubblicato un post vai a vedere la pagina che riporta gli ultimi post lasciati su splinder. Il tuo messaggio dura nella prima pagina pochi secondi, poi viene inghiottito e scompare. Lo stesso accade per i libri. Le novità di autori non noti possono rimanere negli scaffali “di piatto” al massimo per una settimana, poi vengono infilati nello scaffale “di taglio” (e già così scompaiono alla vista dei clienti) per qualche altro tempo e poi vengono resi a chi li ha distribuiti. L’unica strategia per un autore non noto, penso sia quella di far autopromozione incanalando gli acquirenti verso uno o due librai con i quali abbia un buon rapporto e che, vedendo che ogni tanto  si vende, accettino di tenere esposto il tuo libro.


E poi utilizzare internet. 


Ho pubblicato oggi un post sul mio blog con una lista di libri sull’editoria e la distribuzione. Consiglio di leggere Avalon: si comprendono parecchie cose su come funzioni il mercato dei libri (e per prima cosa si comprende come quello sia, appunto, un mercato e non un luogo di promozione della cultura) e si affrontano le problematiche dell’esordiente con molta più serenità, capendo che le regole del gioco sono quelle.


In bocca al lupo per il tuo libro. Se lo trovo lo compro (e tieni conto che uno dei motivi per cui si vendono pochi libri in Italia è che chi vuole scrivere non compra quasi mai i libri degli altri esordienti).  


Mi è venuto un commentone, mi sa che lo posto anche su www.calablog.splinder.com

1 commento:

biancabalena ha detto...

Crepi il lupo. :-)
E grazie per il commentone.