domenica 30 dicembre 2007

Il post di Capodanno

Dopo il post di Natale e il post del mio compleanno, eccoci giunti al post di Capodanno.

Innanzi tutto: buon 2008.

 

Cosa augurarsi per il nuovo anno?

Certamente salute; tanta e per tutti.

In fondo, siamo tutti degli animali, il cui scopo primario è sopravvivere, possibilmente senza dolore.

 

Una volta soddisfatti i bisogni primari, parlando da un punto di vista letterario, se così si può dire, spero che questo 2008 mi porti la pubblicazione di qualche racconto (varie cose stanno bollendo in pentola ma mi pare di aver capito che, nel campo dell’editoria, fino a quando non hai in mano materialmente una copia del tuo libro non puoi dare nulla per scontato) e un bel passo in avanti nella scrittura del sequel de L’unico peccato.

 

Con maggiore certezza, il 2008 mi porterà qualche interessante lettura.

 

I libri che attualmente ho, in senso figurato, sul comodino (in realtà occupano circa 1,6 metri lineari della mia libreria) in attesa di lettura sono i seguenti:

 

LIBRI DA LEGGERE


  • Il Signore della paura di Franco Cardini. Un romanzo ambientato nel 1403 che segue le gesta di tre cavalieri che si spingeranno fino a Samarcanda, alla corte del feroce Tamerlano. Da dicembre 2007.

  • I Fiorentini alle Crociate saggi di AAVV, a cura di Silvia Agnoletti e di Luca Mantelli, con prefazione di Franco Cardini. Una serie di saggi che illustrano vari aspetti dei rapporti tra Firenze e le Crociate. Da dicembre 2007.

  • La casta di Sergio Rizzo e di Gian Antonio Stella. Un libro che racconta alcuni dei privilegi e delle malefatte della nostra classe politica. Non credo che mi stupirò molto a leggerlo. Da dicembre 2007.

  • Le Fiabe di Gramos AA.VV. Una raccolta di favole scritte da vari autori per beneficenza a favore di Gramos Gashi, un bambino affetto da una rara malattia. Tra gli autori: Sabrina Campolongo e Andrea Razzaboni. Da dicembre 2007.



  • La Crociata delle tenebre di Giulio Leoni (con dedica dell’autore). Dante investigatore in una Roma in decadenza. Da novembre 2007.

  • I Classici del Giallo n. 20 – Patricia Cornwell (Postmortem, La fabbrica dei corpi) Due romanzi di Patricia Cornwell con la famosissima Kay Scarpetta, Direttrice del Centro di Medicina Legale del Commonwealth della Virginia. Una delle madri di CSI e simili. Da novembre 2007.

  • I Classici del Giallo n. 18 – Renato Olivieri (Il caso Kroda, Maledetto Ferragosto, Dunque morranno, L’indagine interrotta) Quattro romanzi di Renato Olivieri col Commissario Ambrosio ambientati nella “Milano tutta da bere” che, come noto, conteneva più di un lato oscuro. Da novembre 2007.

  • L’alfabeto di Eden di Nino Filastò (con dedica dell’autore). Hobby & Work. Un giallo “archelogico” che sconfina nell’horror. Filastò mi ha detto che è il suo libro migliore e che si è dedicato con tantissima intensità a scriverlo. Da novembre 2007.



  • 9 maggio ’78. Il giorno che assinarono Aldo Moro e Peppino Impastato di Carmelo Pecora. Zona. L’autore è ispettore capo della Polizia di Stato e dirige la scientifica di Forlì. Racconta di un giorno particolarmente significativo nella storia recente del nostro Paese. Dal Pisa Book Festival - ottobre 2007.

  • La Donna d’Oro diLinda Di Martino. Editrice Laurum. Un giallo ambientato nel 1884 nel Ghetto di Firenze, alla vigilia della sua distruzione. Dal Pisa Book Festival - ottobre 2007.



  • I due volti della giustizia diLorenzo Maggioni. Deinoteria Editrice. Un sostituto procuratore indaga su una falsa bomba rinvenuta alla stazione genovese di Prà. L’attualità si mescola con la fantasia. Dal Pisa Book Festival - ottobre 2007.



  • A luce spenta diRoberto Santini (con dedica). Editrice Laurum. E un giallo, ambientato a Firenze nel 1950, che racconta delle indagini svolte da un commissario di polizia, Falco Ventura, a seguito alla sparizione di due bambine. Ventura ha un proiettile incastrato nella testa che gli provoca strane allucinazioni. Da ottobre 2007



  • Toscana in Giallo. Antologia di racconti gialli e noir ambientati a Pisa, edita da Felici Editore. Da settembre 2007. Gli autori sono Paola Alberti, Divier Nelli, Daniele Nepi, Roby Paglianti, Riccardo Parigi & Massimo Sozzi, Patrizia Pesaresi, Claudia Salvatori, Roberto Santini, Alessandro Scalpellini, Marco Vichi, Renzo Zucchini.



  • Nero di luna di Marco Vichi(con dedica).Un romanzo inquietante e molto teso, che non ha per protagonista Bordelli, ma un giovane scrittore fiorentino che si reca nel Chianti per dedicarsi a scrivere un romanzo e si trova coinvolto in un mistero. Da settembre 2007

  • I Classici del Giallo n. 11 – Red Stout (Alta cucina, Colpo di genio, Nero Wolfe apre la porta al delitto, Fine amara) Quattro romanzi di Stout, il creatore di Nero Wolfe e del suo collaboratore Archie Goodwin. Da settembre 2007.

  • I Classici del Giallo n. 9 – Edgar Wallace (Cercasi un milione, Il mistero delle tre querce, Il mago, Il signore della notte) Quattro romanzi di Wallace, scrittore di inizio dello scorso secolo assai prolifico famoso per la sua velocità di scrittura. Riusciva a scrivere un romanzo anche in soli quattro giorni. Sperperava però tutto quel che guadagnava al gioco. Da settembre 2007.

  • I Classici del Giallo n. 10 – Ed McBain (L’assassino ha lasciato la firma, Estremo insulto, Ucciderò alle otto, Attentato Carell) Quattro romanzi di Ed McBain (pseudonimo di Evan Hunter), creatore della serie dell’87° distretto, poliziesco corale e seriale, dal cui “format” sono derivate poi tutte le numerosissime serie televisive ambientate in commissariati o simili. Da settembre 2007.

  • L.A. Confidential di James Ellroy. Da settembre 2007. Ho deciso di concedere a Ellroy un’ulteriore possibilità, sperando che questo giallo sia un po’ più classico e meno schizzato rispetto agli altri suoi che ho letto. Il film che è stato tratto da questo romanzo mi è piaciuto molto.



  • I Classici del Giallo n. 6 – Erle Stanley Gardner (Perry Mason e la zanzara, Perry mason e il pugno nell’occhio, Perry Mason e l’amante poltrone, Perry Mason e la pecora nera) Quattro romanzi di Gardner, il creatore di Perry Mason. Da settembre 2007.

  • I Classici del Giallo n. 7 – Cornell Woolrich (Sipario nero, L’alibi nero, L’angelo nero, Appuntamenti in nero) Quattro romanzi di Cornell Woolrich, di cui non avevo letto nulla. Sono quattro romanzi degli anni quaranta. Da agosto 2007.

  • I Classici del Giallo n. 3 – Ellery Queen (Sorpresa a mezzogiorno, Il mistero delle croci egizie, Sotto la campana di vetro, La lampada di Dio, Colpo di grazia) Cinque romanzi di Ellery Quenn (pseudonimo di Frederic Dannay e Manfred B. Lee), da agosto 2007. Una buona occasione per ampliare la mia conoscenza dei gialli classici.

  • Il passato è una terra straniera di Gianrico Carofiglio. Da luglio 2007. È un romanzo, non giallo, di Carofiglio, vincitore del premio Bancarella 2005.

  • Nel nome del porco di Pablo Tusset, lo spassoso autore di “Il meglio che possa capitare a una brioche”. Quel libro era un giallo anomalo, questo parrebbe un giallo più tipico. Da luglio 2007.

  • Con la morte nel cuore di Gianni Biondillo, da luglio 2007. È il suo secondo libro. Ho approfittato degli sconti estivi per portarmi avanti negli acquisti.

  • I Classici del Giallo n. 1 – Agata Christie (Dieci piccoli indiani, Verso l’ora zero, Le due verità, Nella mia fine è il mio principio) Quattro romanzi di Agatha Christie, da luglio 2007. Volevo rileggere i dieci piccoli indiani che avevo apprezzato da ragazzo.

  • Lame di luce di Michael Connelly (in prestito) Da luglio 2007 – Un giallo americano con protagonista Harry Bosh.

  • Svaniti nel nulla di Paco Ignacio Taibo II. Il Saggiatore. Da maggio 2007 - Un romanzo con protagonista l’investigatore Héctor Belascoaràn Shayne, brutto ed orbo.

  • Memorie di un cuoco di un bordello spaziale di Massimo Mongai. Robin edizioni. Da maggio 2007 - Secondo capitolo delle avventure di un cuoco spaziale;

  • L’allenatore errante di Leoncarlo Settimelli. Zona. Da maggio 2007 - È la biografia di Ernest “Egri” Erbstein, l’allenatore ebreo ungherese del grande Torino, che morì con i suoi giocatori a Superga, vincitore del 44° Premio Selezione Bancarella Sport 2007 e del PREMIO E.I.P. SPORT PER I DIRITTI UMANI;

  • I tre giusti di Edgar Wallace. Da aprile 2007. Uno dei Classici del Giallo Mondadori comprato usato.

  • I denti del drago di Ellery Queen. Da aprile 2007. Uno dei Classici del Giallo Mondadori comprato usato.

  • Il corpo e il sangue di Eymerich e Picatrix. La scala per l’inferno di Valerio Evangelisti. Da aprile 2007. Continuo a leggere la saga di Eymerich. Due libri di piccole dimensioni adattissime ai viaggi.

  • Fuori da un evidente destino di Giorgio Faletti. Da dicembre 2006. Questo invece l’ha regalato mia madre a me per Natale. Ritiene che Faletti sia un valido esempio per uno che scrive gialli. Io sono dell’idea che ci sia sempre molto da imparare da chi vende un mucchio. Poi Faletti mi è simpatico e ha un buon ritmo. Non ho potuto sopportare che nella prima pagina del capitolo 1 di Io uccido lui ripeta per ben tre volte la parola lentamente, ma questo probabilmente è un problema mio (o forse anche del suo editor?).

  • Il Cacciatore di aquiloni di Khaled Hosseini (in prestito). Da dicembre 2006. L’ho regalato a mia madre. Lei già lo aveva e me lo ha prestato. Dice che è bello. Mia figlia, che lo ha letto, dice che è tristissimo.

  • Venite venite B-52 di Sandro Veronesi. Da settembre 2006.

  • Tutti i racconti Vol 2 di James Ballard.Da luglio 2006. Racconti dal 1963 al 1968.

  • Quattro amici di David Trueba. Da luglio 2006. Storie di spagnoli scassati.

  • Delitto e castigo di Dostoevskij. Da luglio 2006. Devo colmare immani lacune tra i classici.

  • Ulisse di James Joyce. Da luglio 2006. Come sopra detto per Delitto e castigo.

  • Il fiore d’oro di Franco Cardini e Leonardo Gori (con dedica) – dal 20/6/06 in lista, lo vedo dalla dedica. In lettura da agosto 2007. È slittato indietro nella lettura perché prima mi sono andato a leggere Lo specchio nero degli stessi autori.


 

IN LISTA DA PRIMA DEL 2006 (taluni non ricordo neanche lontanamente da quando e perché)


  • Memoria del vuoto di Marcello Fois.

  • La storia dei Templari di Malcom Barber.

  • La grande sera di Giuseppe Pontiggia.

  • Girolamo Savonarola di Marcello Vannucci

  • Dialoghi di Luciano di Samosata. Costavano € 1,5

  • L’asino d’oro di Apuleio. Ha il prezzo in lire, Lit 2.900.

  • La città delle dame di Christine de Pizan

  • Lo specchio a colori di Francesca Romana Merli

  • Il mio credo, il mio pensiero di Gandhi.

  • L’interpretazione dei sogni di Sigmund Freud

  • I Viceré di Federico De Roberto (avuto in prestito dai miei).

  • Doppio sogno di Arthur Schnitzler (rilettura di libro a suo tempo avuto in prestito)

  • Non si dice piacere di Sibilla della Gherardesca.

  • Missili in giardino di Max Shulman (preso in prestito da casa dei miei).

  • Il libro della calma sul lavoro di Paul Wilson.

  • Nostromo di Joseph Conrad. Ha il prezzo in lire, Lit 3.900.

  • Il mondo di Sofia di Jostein Gaarder (avuto in prestito dai miei).

  • La voce della cometa di Fred Hoyle.

  • Murder on the Orient Express di Agatha Christie. In inglese.

  • La isla inaudita di Eduardo Mendoza. In spagnolo.


 

 

Buon anno, allora.

 

Io corro a leggere qualcosa, perché altrimenti mi sa che non ce la farò mai ad eliminare questo metro e sessanta di libri.

 

 

venerdì 21 dicembre 2007

Il post di Natale

Come mio post di Natale, vorrei segnalare un post sui cyber rapporti (un modo di definire i rapporti che si creano tra bloggers) di Sedge.


Condivido in pieno le sue sensazioni sui cyber rapporti.

Spesso mi capita di scrivere un post e di immaginarmi come reagiranno ad esso i singoli blogger che so venirmi a leggere ogni giorno. Qualche volta posto qualcosa che sono sicuro interesserà (e spero piacerà) specificamente a taluni di loro, talvolta scrivo cose più indirizzate ad altri.

Secondo me, più che l'amicizia vera e propria, la caratteristica fondamentale di questi cyber rapporti è la stima reciproca.

Le persone ti dedicano del tempo perchè ti apprezzano e tu dedichi parte del tuo tempo a loro per lo stesso motivo.

Ringrazio quindi i bloggers e i non bloggers che passano di qui e auguro a tutti buone feste.

martedì 18 dicembre 2007

Cartesio non balla

Ho letto Cartesio non balla di Franco Bolelli.


È un saggio in cui l’autore sostiene che la cultura pop è superiore a quella classica in quanto in questo momento è maggiormente capace di cogliere l’energia vitale che passa nel mondo.


A differenza di Baricco che ne I Barbari illustra con grande capacità di analisi l’esistenza di una nuova cultura alternativa a quella tradizionale e cerca di comprenderne la struttura e l’essenza, il libro di Bolelli su questa “nuova cultura” è molto “enunciativo”, ovvero si limita a rivendicare una superiorità della cultura pop richiamando alcune enunciazioni di Nietzsche ed identificando le più alte espressioni di questa cultura pop nei Red Hot Chili Peppers, in Jimi Hendrix, in Michael Jordan (e fin qui ci posso stare) ma anche in suo figlio (di Bolelli, proprio, non di Jordan) e in Lorenzo (Jovanotti).


Il libro mi pare, comunque, una interessante testimonianza dell’esistenza di una nuova forma di affrontare il mondo (che poi si voglia definirla cultura o meno non è molto importante) con la quale occorre confrontarsi e che occorre cercare di comprendere.


Non foss’altro che per il fatto che sta vincendo lei e tra pochi decenni non esiterà altro che lei.

lunedì 17 dicembre 2007

L'occasionissima del lunedì - Shakira

L’occasionissima del lunedì, ovvero la pagina del mio sito www.calamandrei.it che ogni lunedì consiglio di leggere, questa volta è Don't bother di Shakira: parole eloquenti

 

La pagina inizia così:


Io penso che dalle parole delle canzoni si imparino molte cose sul mondo in cui viviamo.

Forse tra cinquecento anni gli storici che studieranno la nostra epoca trarranno molte informazioni dai testi delle canzoni, come, in un certo senso, hanno sinora fatto gli studiosi con la poesia, esaminando, ad esempio, i testi omerici per cercare di capire i greci e studiando le poesie epiche e cortesi per comprendere cosa pensassero i cavalieri.

Le canzoni, in fondo, svolgono adesso per il grande pubblico la funzione che una volta aveva la poesia (la quale, e me ne rincresce per i miei amici poeti, oggigiorno ha perso ogni impatto sulla cultura popolare; anzi, per essere più precisi: sono i poeti contemporanei, come gli autori di musica “classica” contemporanei, a non avere alcun influsso sulla cultura popolare).

Ciò premesso, ho provato ad ascoltare con molta attenzione le parole della canzone “Dont’t bother” (“non ti preoccupare” o “non rompere”) di Shakira… segue

.

PS: il senso del post è “le canzoni ci insegnano qualcosa sul mondo, se le sappiamo ascoltare”, non “Shakira ha detto una cosa giusta, o una cosa sbagliata”. L’unico aspetto che ho trovato di interesse, infatti, è che l’abbia detta.

 

venerdì 14 dicembre 2007

Carver e il suo editor, Lish

Su suggerimento di Andrea Razzaboni, sono andato a leggermi L'uomo che riscriveva Carver, un interessante articolo di Baricco (Repubblica 27/4/1999) che parla del lavoro fondamentale dell'editor di Carver, Gordon Lish.

Baricco racconta di aver letto un articolo del New York Times firmato D.T. Max, in cui l’autore raccontava di essere andato in una biblioteca di Bloomington, nell' Indiana, dove sono raccolte le carte di Lish per verificare se fosse vera la leggenda che attribuiva a questo editor la riscrittura radicale dei racconti di Carver.


Max è andato a verificare i dattiloscritti originali di Carver con le correzioni di Lish e ha constatato che, ad esempio, in Cosa parliamo quando parliamo d’amore l’editor ha ha tolto quasi il 50 per cento del testo originale e ha cambiato il finale a dieci racconti su tredici.


A questo punto anche Baricco è andato nella biblioteca di Bloomington a verificare di persona e si è messo ad esaminare la versione originale del racconto Di' alle donne che usciamo confrontandola con quella poi pubblicata.
L’articolo è davvero interessante e l’analisi del testo nelle due versioni è illuminante.

Segnalo inoltre un lucido resoconto di Paolo Capotti di una “lezione” di Baricco in cui è stata ricordata la vicenda di Carver e Lish, con alcune ulteriori considerazioni di Baricco sulla questione.

Alessandro Baricco si può amare od odiare ma è incontestabile che sia intelligente e sappia scrivere molto bene. Il suo principale difetto, secondo me, è che è estremamente conscio di queste due cose.

giovedì 6 dicembre 2007

Grammatica (drammatica) 3 - gli e loro

Visto che mi paiono interessanti, trasporto in un post una serie di commenti sul “LORO” inseriti sotto al mio post del 30/11/07.

Dice Francesca Padula:

Riguardo gli strafalcioni della vita moderna, che sento e vedo scritti soprattutto dai giornalisti (che della lingua italiana e delle sue regole dovrebbero sapere di tutto e di più), una delle cose che non sopporto proprio è l'uso improprio e dilagante del "gli", sia al posto del "loro" che del "le".

Rispondo io:

Penso che sul "gli" occorra accettare l'uso esteso impostogli dalla lingua parlata.

Ormai "loro" è del tutto desueto e nei dialoghi non lo inserisco mai, per non far sembrare innaturale la frase.
Ho delle remore ad usarlo anche nel testo normale; diciamo che, spesso, per evitare il problema, giro in altro modo la frase.

Con "le" siamo ancora al limite. Continuo ad usarlo; senza problemi nel testo, mentre nei dialoghi, solo se chi parla è una persona colta.

Replica Francesca:

Io sul "loro" non mi arrendo, so che sul vocabolario se ne indica l'uso nel plurale ma io non ce la faccio ad usarlo. Se parlando qualche volta scappa, scrivendo, no, mai e poi mai.
A volte uso il "loro" e a volte faccio come te e "giro" la frase.
Sono, però, contenta di verificare che, in questo marasma di ignoranza dilagante dove alle scuole elementari si insegna tutto tranne quello che si dovrebbe e cioè la grammatica e le tabelline, in alcuni programmi per bambini (e io ne vedo tanti avendo due figli piccoli) nei dialoghi usano il "loro": che boccata d'ossigeno!


Voi vi siete arresi al GLI oppure pensate ancora di resistere?


mercoledì 5 dicembre 2007

Grammatica (drammatica) - 2

Parlando del mio precedente post sulla grammatica, Roberto Santini mi ha segnalato un altro aspetto su cui concentrare l'attenzione, oltre alla punteggiatura.


Spesso, egli osserva, vari scrittori fanno un uso praticamente anarchico e talvolta decisamente errato del pronome relativo. Questo problema è poi ancor più diffuso tra i giornalisti. Il "che" balla un po' come pare all'inventiva di chi scrive e ci si trova di fronte a perle tipo: "Mario Rossi, uno dei più grandi scienziati del nostro tempo, scopritore della molecola K e della sua componente alfa, CHE scrive interessanti articoli divulgativi".


E' vero. Questo tipo di problema è particolarmente fastidioso perchè, oltre ad urtare la sensibilità del grammatico, ha anche una conseguenza importante sulla piacevolezza della lettura. Se, infatti, il lettore, a un certo punto, inizia a non capire più chi è il soggetto della frase e deve fermarsi a fare mente locale, si ha un inciampo nella lettura che può determinare la rottura della "sospensione dell'incredulità" o, comunque, della sintonia con l'autore.


Una delle regole principali per chi scrive è quella di non essere ambiguo o poco chiaro. Si deve sempre sapere chi stia agendo o chi (nei dialoghi) stia parlando.


Nel caso la frase si stia incartando in un groviglio di subordinate difficile da governare, lo scrittore non ha comunque scuse, dato che dispone di un comodo freno a mano.


E' il punto.


Come dice King: se una frase lunga non funziona, provare con due frasi brevi.  


Detto ciò per amor di teoria, non escludo di aver mai peccato anch'io nell'uso della punteggiatura o delle frasi ambigue. Ci mancherebbe altro!


Sempre sulla grammatica, segnalo inoltre una completa ed interessante analisi dell'uso della virgola (detta così sembrerebbe una cosa da iniziati, ma in realtà si legge con molto piacere) fatta da Carlo Menzinger.



 

lunedì 3 dicembre 2007

L'occasionissima del lunedì - internet loop

Ogni lunedì consiglio ai gentili ospiti di andare a visitare una  pagina del mio sito www.calamandrei.it .


La pagina che consiglio oggi è proprio la home page che mette in evidenza alcuni dei più recenti, o più importanti, contenuti del mio sito ma che, soprattutto, contiene un link a questo blog (e quindi, per il momento, a questo post).  


Quindi potrete dal presente post essere indirizzati alla mia home page e da lì essere nuovamente indirizzati su questo post; dal quale potrete ritornare alla mia home page e ricapitare nuovamente su questo post.


Il ciclo può essere ripetuto per diverse ore, entrando in un loop potenzialmente infinito, con un notevole effetto rilassante.


Se volete, fatemi sapere l'effetto che vi fa.


PS si vede che oggi per me è stata una giornata pesante, vero?

venerdì 30 novembre 2007

Grammatica (drammatica)

Io e Carlo Menzinger ogni tanto, in fase di revisione di quanto scritto in comune, ci scambiamo dotte (?) disquisizioni sulla grammatica italiana.


Pubblico un estratto di queste conversazioni on line, con alcune mie osservazioni sulla punteggiatura nei dialoghi.






Ho letto vari libri di grammatica e sono giunto alla conclusione che le regole della grammatica italiana sono ben meno "codificate" di quanto si potrebbe supporre. Ovvero: su molti punti ognuno ha le sue interpretazioni e fa come vuole (rileggendo questa mail mi è venuto in mente la virgola prima del "ma". C'è chi la vieta in senso assoluto, come sosteneva la mia vecchia maestra e per anni sono andato avanti seguendo questa indicazione, chi la vorrebbe sempre, chi dice di distinguere caso per caso).

Inoltre è bene conoscere le regole base, ma queste possono poi essere talvolta consapevolmente violate per raggiungere effetti particolari.

 

Per la puntaggiatura nei dialoghi, poi l'anarchia è totale. Basta scorrere i vari libri italiani moderni che ognuno ha nella propria libreria.

Io, ad esempio, in sede di pubblicazione de L'unico peccato, ho convenuto con l'editore di eliminare le virgole prima degli incisi, che rappresentano sostanzialmente un inutile appesantimento, dato che la pausa nella frase viene già determinata dall'inciso.

Quindi io ormai:

 

- Ho mangiato pere, - precisò Paolo - mele e mandarini.

 

lo scrivo sempre

 

- Ho mangiato pere - precisò Paolo - mele e mandarini.

 

Detto questo, in linea di massima, il fatto che nei dialoghi la punteggiatura dovrebbe seguire quanto precede l'inciso potrebbe anche tornarmi. Vedo però, che nelle ultime cose che sto scrivendo tendo a eliminare anche il punto, oltre che la virgola, prima dell'inciso, e a far scivolare il punto al termine dell'inciso quando voglio che la frase successiva inizi con una maiuscola (alla fine, la punteggiatura dipende da come voglio che inizi la frase successiva. E' lei che comanda, non la conclusione della frase precedente).

Ad esempio.

 

Lui scosse la testa. – Tutte le cameriere sono orientali – disse. – Al massimo, tra i maschi, abbiamo alcuni ragazzi dei paesi dell’est europa.

 

- Inginocchiati – disse.

 

- E tu chi minchia sei? – disse la mia bella





Per chi volesse approfondire la  conoscenza della sconcertante inesistenza di regole codificate per la grammatica italiana


consiglio



Bice Mortara Garavelli



  • Prontuario sulla punteggiatura Interessante analisi della punteggiatura. Mi serviva a chiarirmi alcuni dubbi sulle regole della grammatica italiana. Mi ha confermato che le regole della grammatica italiana sono abbastanza evanescenti e ognuno fa come gli pare.



e, semplicemente, segnalo


 




  • Fare il punto di Autori vari della Scuola Holden di Baricco. Un opuscolo con note sulla punteggiatura allegato alla serie di fascicoli “Scrivere” della De Agostini. È un libretto che tratta la punteggiatura da un punto di vista “filosofico” più che tecnico. Tutto molto gigioneggiante e di poca utilità pratica.



 

Scuola Holden

mercoledì 28 novembre 2007

Poeti a tutta birra

Venerdì scorso, poi, dopo la presentazione di Leoni, in un momento di autolesionismo ho mangiato due hamburger da McDonald e sono andato a vedere il Poetry Slam alla Stazione di Confine (l'autolesionismo è riferito agli hamburger, non alle poesie; anche se taluno potrebbe pensare il contrario).


Dire che ho avuto qualche problema a raggiungere la Stazione di Confine, posta in cima ad una Via Pisana a senso unico, in una zona funestata da cantieri e strade interrotte per lavori, è un eufemismo.


Basti rilevare che sono finito due volte a Scandicci e, alla fine, non trovando altra soluzione, mi sono fatto un lungo tratto di via Pisana chiusa al traffico bucando un enorme cartello di divieto di accesso (si può essere multati per confessioni rese sul blog? Direi di no: come testimoniano il mio romanzo e i miei racconti, sono uno che si immagina storie e fatti non realmente accaduti. Tutto quanto sopra detto è solo una drammatizzazione che non ha alcuna attinenza con la realtà. Detto questo posso proseguire nuovamente tranquillo).


Insomma, mi sono perso le eliminatorie e ho visto solo il girone finale dello scontro tra poeti. Come mi aveva preannunciato Rosaria Lorusso, più che a poesia ho assistito al "cabaret della poesia", con il pubblico che applaudiva e rideva spesso e volentieri. Simpatici i poeti, e bravi a recitare i loro testi. Alla fine ha vinto Tommaso Lisa, se non erro.


Al termine dell'esibizione mi sono trattenuto lungamente a un tavolo ingombro di bottiglie di birra insieme a Fabio e Fabrizio, due bloggers conosciuti alla cena dei bloggers fiorentini del 14 aprile 2007. Siamo rimasti a conversare fino a quando non sono venuti a spengere le luci del locale. Ottima serata; ci siamo ripromessi di rincontrarci al più presto, senza lasciar passare altri sei mesi. Ci sarà occasione: è previsto che ci sia un poetry slam ogni mese.



martedì 27 novembre 2007

Un mare in onda

Per completare il quadro relativo a Un mare di Delitti, pubblico questa mail ricevuta da Graziano Braschi.


Ne approfitto per segnalare anche Orient Express.




"Solo per navigatori toscani, mi spiace...

UN MARE DI DELITTI (Editrice Laurum), l'antologia giallo-marina, ha davvero attraversato, in due-tre mesi, un "mare" di presentazioni! Grazie soprattutto a Paola Alberti e Roberta Lepri, ma anche ad altri autori ed amici. Ora a conclusione di un primo ciclo (chiamamolo così...) di iniziative attorno alla bella raccolta di racconti di suspense e di paura, vi indico la puntata di "Invitato speciale" che Canale 10 metterà in onda sabato 1 dicembre, ore 19.45 (replica: lunedì 3 dicembre, ore 12.00), in cui ho conversato con Umberto Cecchi, per oltre mezz'ora, soprattutto su Un mare di delitti.

Canale 10, mi risulta, si riesce a vedere in buona parte della Toscana...

 

Per i navigatori in Rete...

Da tempo apprezzo l'equilibrata bellezza delle copertine che la "vetrina" di Orient Expresshttp://www.zaffoni.it) propone per i racconti degli autori ospitati, noti e meno noti: tutti bravissimi (a memoria, c'è Lucarelli, Claudia Salvatori, Danilo Arona,... ma insomma andate ad enumerarli voi!). (

Ora, dopo che anch'io sono entrato in vetrina con un paio di racconti, devo dire che l'apprezzamento è diventato, oltre che piacevole, "sinergico": ammirando la copertina del  secondo racconto, Gaudiosi pellegrinaggi, ho scoperto come Bruno Zaffoni m'avesse indicato il potenziale sviluppo del racconto volutamente incompleto, senza dubbio ambiguo e criptico! Grazie, Bruno!


 

lunedì 26 novembre 2007

Venerdì sono riuscito ad andare alla Seeber alla presentazione de La Crociata delle Tenebre di Giulio Leoni. C'erano l'autore, Leonardo Gori e Graziano Braschi.


Tra il pubblico c'erano Daniele Nepi, Roberto Santini e il sottoscritto (e, purtroppo, noi tre rappresentavamo una non trascurabile percentuale del pubblico stesso; l'incontro è stato interessante ed avrebbe meritato migliore affluenza).


Giulio Leoni è molto simpatico e alla fine ho comprato e mi sono fatto dedicare una copia del suo libro. Dubito ormai di riuscire a smaltire in tempi umani la mia lista dei libri da leggere.


Nel corso della presentazione, Graziano Braschi ha citato l'intervento di Menzinger su questo blog (riportato nel post  L'ucronia di Leoni) chiedendo a Leoni se il suo romanzo potesse essere considerato ucronico. L'autore ha risposto che nel romanzo rispetto alla realtà storica ci sono dei personaggi che tentano di anticipare, in un certo senso, quanto Cola di Rienzo poi fece una quarantina d'anni dopo nella medesima città di Roma. C'è quindi, più che ucronia, una immaginaria anticipazione di certi temi che poi furono espressi dalla Storia solo qualche anno più tardi.
Interessante mi è parso anche un altro punto: la vicenda si svolge prima che Dante scriva la Divina Commedia; ebbene, Leoni inserisce nel romanzo varie scene o immagini che ricordano quelle che poi saranno inserite dal Poeta nel suo lavoro, come se egli si fosse ispirato per scrivere la Divina Commedia alle vicende che il romanzo ci racconta.
Non saprei se questo meccanismo (immaginare che la storia romanzata abbia influito sulla storia vera) sia configurabile in qualche modo come ucronia, ma mi pare comunque un'idea stimolante.

 


venerdì 23 novembre 2007

L'ucronia di Leoni

Carlo Menzinger, autore ucronico per eccellenza (ha aperto anche un forum sull'ucronia in www.liberodiscrivere.it), commentando il mio post precedente che parla del romanzo di Leoni, osserva:


Ecco un bell'esempio di ucronia che probabilmente nessuno definisce tale. Forse neppure l'autore sa di aver scritto un'allostoria, ma dalla trama che riporti, sembrerebbe averne tutte le caratteristiche. La "domada ucronica" che lo genera è: "cosa sarebbe successo se Dante si fosse imbattuto in un delitto?"


Io, invece, ho una visione più ristretta dell'Ucronia.


Per come la vedo io l'Ucronia (o Allostoria) racconta una storia in cui la Storia (con la S maiuscola) ha uno scarto rispetto alla Storia che conosciamo.


Lo scarto deve essere rilevante e non immediatamente riassorbito dal fluire degli eventi.


Inoltre, le conseguenze di questo scarto devono avere un ruolo importante nel racconto. Quindi se, come è presumibile, nel libro di Leoni Dante riesce comunque a sopravvivere alla sua indagine e a portare a termine la Divina Commedia si dovrebbe parlare di "storia romanzata" o di romanzo che utilizza personaggi storici, ma non di Ucronia.




Se, per caso, Leoni stabilisse invece che Dante termina la Divina Commedia ma ne cambia il contenuto di alcuni versi fornendo così, che ne sò, un'immagine diversa del Papato che influenzerà le future generazioni in un certo modo, allora potremmo dire che il romanzo è ucronico.


Alla fine, per risolvere questo dubbio, ci tocca per forza leggere La Crociata delle Tenebre di Leoni.


giovedì 22 novembre 2007

Giulio Leoni - La crociata delle tenebre

Dopo avervi raccontato del Machiavelli investigatore di Leonardo Gori (nei post Le Ossa di Dio - 1 e Le Ossa di Dio - 2), vi segnalo il Dante investigatore di Giulio Leoni.


Libreria Melbookstore >Firenze >via de' Cerretani 17r




Venerdì 23 novembre ore 19.00

Giulio Leoni
presenta il suo nuovo romanzo
La crociata delle tenebre
(Mondadori)

saranno presenti
Graziano Braschi e
Leonardo Gori

Roma, autunno del 1301. Dante Alighieri, a capo di un'ambasceria fiorentina, raggiunge la Città Santa lungo il Tevere. Ma un sinistro presagio grava sul suo arrivo: nel porto di Ripetta è stato appena ripescato un corpo straziato, che è solo l'ultimo di una lunga serie di cadaveri svuotati delle viscere e abbandonati nelle acque del fiume. In una Roma dove i monumenti del passato sono circondati da terreni incolti e da vicoli formicolanti di plebaglia, dove papa Bonifacio VIII sta chiuso nei palazzi del Laterano e le famiglie patrizie spadroneggiano indisturbate, Dante è costretto a interrompere la stesura del suo poema per indagare sul filo maligno che collega i delitti. Sulla sua strada incontrerà il pittore Giotto e il cabalista Manoello Giudeo, la bellissima figlia poetessa del senatore Saturniano Spada e un misterioso emissario del Khan di Persia, ma soprattutto un sarcofago che contiene il corpo straordinariamente ben conservato di una donna e le tracce del Segreto Capitolo, un ordine occulto che sembra insinuarsi fin nelle stanze papali, e che si riunisce nelle rovine sotterranee di un antico tempio di Iside. Così, mentre alcuni canti dell'Inferno finiscono nelle mani dell'Inquisizione, il sommo poeta si trova a dover difendere se stesso e insieme comprendere il disegno celato dietro l'apparente follia dei delitti del Tevere.

Giulio Leoni è nato a Roma, dove risiede tuttora. Laureato in Lettere, è un appassionato di storia della magia e dell'illusionismo. Nel 2000 ha esordito nella narrativa vincendo il prestigioso Premio Tedeschi con il romanzo Dante Alighieri e i delitti della medusa, seguito da I delitti del mosaico (2004) e I delitti della luce (2005), pubblicati da Mondadori: una serie fortunata tradotta nelle principali lingue del mondo.


 




mercoledì 21 novembre 2007

Menzinger: un fiocco azzurro su Splinder

E' arrivato su Spinder anche il mio amico Carlo Menzinger col quale ho scritto insieme diverse cose, tra cui il racconto pubblicato in Parole nel web.


Carlo è instancabile ed inarrestabile e ha una ricca attività letteraria di cui potrete trovare notizie nel suo sito personale.


Benvenuto.

martedì 20 novembre 2007

Poetry slam - Rosaria Lo Russo

Io ho un rapporto non molto felice con la poesia (anche se ho pure scritto alcune cose che, non sapendo bene come definire, ho per semplicità catalogato come Poesie).


Per rimediare un po', e per dare una mano a questo ramo negletto della letteratura italiana contemporanea (la tiratura media di un libro di poesia nel 2005 è stata di 917 copie), penso sia giusto pubblicizzare questa iniziativa segnalatami da Rosaria Lo Russo (nota poetessa e performer mia coetanea, che vanta una biografia impressionante, come potrete leggere sul suo sito, ma, purtroppo per lei, poco conosciuta al di fuori degli appassionati del settore. Se su Google si digita "rosaria lo russo" spuntano però fuori 13.200 pagine).


Stazione di Confine
Via Attavante 5 Firenze, traversa di via Pisana zona Ponte a Greve
Tel. 0557320812

VENERDÌ 23 novembre ore 21.15

Cominciano al Caffè STAZ_ON_AIR una serie di incontri dedicati al “POETRY SLAM”: un evento di cui andiamo orgogliosi!

Il Poetry Slam nasce negli Stati Uniti negli anni ’80 ed è sostanzialmente una gara di poesia in cui diversi poeti leggono sul palco i propri versi e competono tra loro, valutati da una giuria composta estraendo a sorte cinque elementi del pubblico, sotto la direzione dell’Emcee (Master of Cerimony), come dicono in America, mutuando il termine dallo slang Hip Hop. Quello che ci ha immediatamente colpito è la brevità delle poesie presentate (3 minuti) e visto che la LIIT organizza Il Festival di Corti teatrali “In breve…” è stato amore a prima vista.
Lo slam ha enorme successo in America, Canada, Inghilterra, Germania ed ora anche in Italia. Lo slam è un modo nuovo e assolutamente coinvolgente di proporre la poesia ai giovani, una maniera inedita e rivoluzionaria di ristrutturare i rapporti tra il poeta e il ‘pubblico della poesia’.
Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione di noti poeti/performer fiorentini come MARCO SIMONELLI (l’EMMECI della serata) e ROSARIA LO RUSSO (presidente della giuria popolare) che hanno selezionato tra le richieste pervenuteci i primi sei “coraggiosi” che si esibiranno nella prima “tenzone” al Caffè STAZ_ON_AIR; in palio oltre alla gloria e al piacere di far conoscere i propri versi senza lasciarli ammuffire in un cassetto i fantastici “tarallucci e vino” del nostro grande bar.
Ai poeti sarà concesso di usare solo la voce: niente musica, niente costumi: solo il corpo del poeta, la sua vocalità ed abilità nel performare e nel comunicare e, naturalmente, i suoi testi.
I Poeti partecipanti saranno: Tommaso Lisa, Vera D’atri, Silver, Massimo Acciai, Andrea Cantucci, Luca Cini.
INGRESSO GRATUITO
Ufficio stampa Alessandra Pagliai 338 3309866
Per maggiori informazioni alla stampa: 334 11 64 801 – Fiamma Negri



  



 

venerdì 16 novembre 2007

I classici del giallo RACCOLTA, della Mondadori

Ogni tanto la nostra fede nella capacità risolutiva di internet di fornirci ogni tipo di risposta viene messa a dura prova da alcuni banali fallimenti.

In edicola stanno uscendo (allegati a Panorama, tv sorrisi & canzoni, e ad altre riviste Mondadori) i volumi della serie  "i classici del giallo Raccolta" della Mondadori.

Li ho ritenuti una buona occasione per ampliare la mia conoscenza dei gialli classici (anche dal punto di vista economico, costando ogni volume 6,90 euro. Dato che ci sono dentro 4 romanzi per complessive 500/600 pagine, siamo sul 1,2 centesimi a pagina contro una media dei gialli, nel 2005, di 3,6 centesimi a pagina).

Li ho comprati, quindi, anche se un po’ ad intermittenza. Qualcuno l’ho perso, qualcun altro non l’ho preso perché mi pareva di minore interesse e, per una questione di principio, non volevo darla vinta al mio istinto di collezionista che stava cercando di convincermi a raccoglierli tutti.

In totale dovrebbero essere 20 volumi ed io, sui 18 sinora usciti, ne ho comprati 9. Anche solo essendomi limitato in questo modo mi trovo ad avere da leggere 34 romanzi (oltre a quelli di Ellroy che ho già letto).

A questo punto, volevo ritrovare la lista dei venti volumi, in modo da poter chiedere a chi capitasse da queste parti se ce n’era qualcuno dei libri che avevo perso che valesse la pena di recuperare.

Ho girato però inutilmente sulla rete per un pezzo, ma ho trovato solo la lista delle prime 10 uscite della serie. Sul sito della Mondadori non ho trovato niente, ma mi pare di aver capito che nel caso di uscite di serie o raccolte da acquistare in edicola, la linea di marketing editoriale più comunemente seguita dalle cose editrici sia quella di essere assolutamente opache e di far sapere il meno possibile (per evitare che uno possa calcolare in anticipo quanto gli verrà a costare, ad esempio, il modellino di moto completo, o lo scheletro di dinosauro, comprendendo così che gli risulterebbe più economico rivolgersi direttamente per l'acquisto dell'originale al concessionario Honda o al Museo Paleontologico).

 

Procedo, dunque, a pubblicare la lista dei volumi che ho acquistato e di quelli che mi mancano, gravemente lacunosa dal n. 12 in poi.

 


  • I Classici del Giallo n. 1 – Agata Christie (Dieci piccoli indiani, Verso l’ora zero, Le due verità, Nella mia fine è il mio principio) Quattro romanzi di Agatha Christie. Volevo rileggere i dieci piccoli indiani che avevo apprezzato da ragazzo.

  • NON COMPRATO il n. 2 perché i romanzi li avevo già letti Arthur Conan Doyle con «Uno studio in rosso», «Il segno dei quattro» e «Le avventure di Sherlock Holmesi»

  • I Classici del Giallo n. 3 – Ellery Queen (Sorpresa a mezzogiorno, Il mistero delle croci egizie, Sotto la campana di vetro, La lampada di Dio, Colpo di grazia) Cinque romanzi di Ellery Quenn (pseudonimo di Frederic Dannay e Manfred B. Lee).

  • I Classici del Giallo Raccolta 4 – James Ellroy (Le strade dell’innocenza, Perché la notte, La collina dei suicidi).Tre romanzi di James Ellroy. Ho letto Le strade dell’innocenza: è certamente molto intenso e coinvolgente ma la trama è governata da comportamenti dei personaggi improbabili e da coincidenze inverosimili. Inoltre una percentuale davvero alta dei personaggi, in primis il protagonista, è più o meno pazza o disturbata e questo mi ha reso difficile l’immedesimazione. Ho poi letto Perché la notte. Un po’ meno intenso e anormalo de Le strade dell’innocenza, ma anche qui abbondano squilibrati e coincidenze assurde. Per ora non leggerò La collina dei suicidi, perché ho capito che i serial killer o roba del genere non mi attraggono molto. Ma certo c’è molto da imparare dalla capacità di Ellroy di attaccare il lettore alle pagine.

  • PERSO, purtroppo, il n. 5 Raymond Chandler con «Il grande sonno», «Addio mia amata», «Il testimone», «Una finestra sul vuoto», «In fondo al lago»

  • I Classici del Giallo n. 6 – Erle Stanley Gardner (Perry Mason e la zanzara, Perry mason e il pugno nell’occhio, Perry Mason e l’amante poltrone, Perry Mason e la pecora nera) Quattro romanzi di Gardner, il creatore di Perry Mason.

  • I Classici del Giallo n. 7 – Cornell Woolrich (Sipario nero, L’alibi nero, L’angelo nero, Appuntamenti in nero) Quattro romanzi di Cornell Woolrich, di cui non avevo letto nulla. Sono quattro romanzi degli anni quaranta.

  • PERSO il n. 8. Fruttero & Lucentini con «A che punto è la notte»

  • I Classici del Giallo n. 9 – Edgar Wallace (Cercasi un milione, Il mistero delle tre querce, Il mago, Il signore della notte) Quattro romanzi di Wallace, scrittore di inizio dello scorso secolo assai prolifico famoso per la sua velocità di scrittura. Riusciva a scrivere un romanzo anche in soli quattro giorni. Sperperava però tutto quel che guadagnava al gioco.

  • I Classici del Giallo n. 10 – Ed McBain (L’assassino ha lasciato la firma, Estremo insulto, Ucciderò alle otto, Attentato Carell) Quattro romanzi di Ed McBain (pseudonimo di Evan Hunter), creatore della serie dell’87° distretto, poliziesco corale e seriale, dal cui “format” sono derivate poi tutte le numerosissime serie televisive ambientate in commissariati o simili.

  • I Classici del Giallo n. 11 – Red Stout (Alta cucina, Colpo di genio, Nero Wolfe apre la porta al delitto, Fine amara) Quattro romanzi di Stout, il creatore di Nero Wolfe e del suo collaboratore Archie Goodwin.

  • MANCANO quelli dal numero 12 al n. 17. E non ho neppure trovato da nessuna parte di che titoli si tratta.

  • I Classici del Giallo n. 18 – Renato Olivieri (Il caso Kroda, Maledetto Ferragosto, Dunque morranno, L’indagine interrotta) Quattro romanzi di Renato Olivieri col Commissario Ambrosio ambientati nella “Milano tutta da bere” che, come noto, conteneva più di un lato oscuro.

  • ANCORA DA USCIRE, credo, i n. 19 e 20. Non so di quale autore.


 

Se avete qualche suggerimento da darmi, o commenti, sono ben graditi.

mercoledì 14 novembre 2007

Haiku sudoku

Ammetto che, come già ho detto in passato, le elaborazioni tecniche e teoriche dei frequentatori della Cascina Macondo mi affascinano in un modo particolare (mi fa piacere sapere che alcuni si dedicano a pensare cose che io non mi metterei mai a pensare). 


Ecco adesso il TAWANI.





CIAO MAESTRO


raccolta Tawani

(160 Haiku, 10 Senryu, 1 Tanka)

di Pietro Tartamella

 

pagg 234

lingua: italiano-inglese

prefazione: Fabia Binci

traduzione: Alessandra Gallo

codice ISBN: 88-89769-08-4

Editore DEART

 

formato libro tradizionale e formato e-book

clicca qui per ordinarlo via internet:


 

 

cos’è Tawani….?

Tawani è un prodotto editoriale, normalmente un libro, con una raccolta di 171 componimenti (160 Haiku, 10 Senryu, 1 Tanka). Le quattro stagioni si ripetono per cinque anni. Ogni ciclo annuale ha un titolo.

I cinque titoli dei cinque anni, messi in sequenza, formano il Tanka di chiusura (5-7-5-7-7 sillabe).

Ogni anno inizia con un Senryu e termina con un Senryu. Ogni stagione contiene 8 Haiku.

Ogni anno è quindi composto di 32 Haiku e 2 Senryu. Il titolo di una raccolta Tawani coincide con un verso contenuto nella raccolta stessa. Il termine Tawani deriva da un cut-up di sillabe tratte da due parole dakota:

zapetan (numero 5)   -   waniyetu (anno). Gli Indiani d’America non hanno nulla a che fare con il Giappone e l’Haiku. Intendiamo con questa scelta onorare il nostro intento di produrre buone contaminazioni.

 

Cascina Macondo

martedì 13 novembre 2007

Maremma Mystery

Maremma Mystery, detta così, a prima vista potrebbe sembrare un’imprecazione.
In realtà è un concorso che si tiene a Grosseto ed è giunto quest’anno alla seconda edizione.
Sabato 10 novembre, come si può leggere nei link riportati in coda al post, c’è stata la premiazione dell’edizione 2007 e la presentazione dell’antologia edita dalla Laurum che ha raccolto i racconti premiati e “segnalati” (13 in tutto) della edizione 2006 (tra questi figurano un racconto di Roberta Lepri e uno di Giorgio D’Amato).

La premiazione è avvenuta nel bel Teatro degli Industri di Grosseto ed è stata “drammatizzata” da due attori, Daniele Petruccioli e Tamara Bartolini.


E’ intervenuto e ha parlato anche il Presidente della Rai, Claudio Petruccioli.

E’ stato tutto molto bello, come dice spesso Pizzul.



In particolare, mi hanno colpito le parole di Giorgio D’Amato che quest’anno ha vinto il secondo premio. Ha spiegato che il suo racconto è un omaggio alla memoria di un uomo; parla, infatti, dell’omicidio del commissario della squadra mobile di Palermo Beppe Montana, assassinato dalla mafia nel 1985 .

Sono contento che sia stato premiato. Sono contento anche del fatto che sarò al suo fianco nell’antologia di Maremma Mystery 2007 (anch’essa verrà edita dalla Laurum), dato che quest’anno è stato “segnalato” anche un mio racconto.

Per info sul concorso vedi qui e qui.

domenica 11 novembre 2007

Un mare di delitti

Giovedì 8, alla Melbookstore Seeber di Firenze c’è stata la presentazione dell’antologia della Laurum di Un mare di delitti (per maggiori dettagli vedi qui, per l’elenco completo dei post in cui vengono presentati gli scrittori i cui racconti compaiono nell’antologia clicca qui).


Conducevano la serata il sottoscritto e Nino Filastò, uno degli autori.


Oltre a Filastò, tra chi aveva partecipato all’antologia, erano presenti anche Paola Alberti, Graziano Braschi, Daniele Nepi, Mario Spezi e Roberto Santini. E’ intervenuta anche la curatrice della raccolta, Margherita Innocenti.


Dopo la mia introduzione (poco seria, come lo sono, in fondo, anch’io) ha parlato a lungo Filastò che, con la sua notevole personalità e il suo spirito, ha spiegato alcuni retroscena della nascita dell’antologia. In particolare, anche se ciò non risulta poi particolarmente evidente dalla struttura finale del volume, ad ogni autore era stato assegnato un vento a cui ispirarsi. Filastò avrebbe voluto il Libeccio, ma questo era già stato preso da Solito. In conclusione, visto che a quel punto tutti i venti “buoni” erano già stati assegnati, gli è toccato il Levante che, a dir suo, è un vento metereologicamente e letterariamente insignificante. Alla fine se l’è cavata dicendo in una frase del racconto che i suoi protagonisti procedevano a vela mentre “spirava un leggero vento proveniente da Levante”. E così anche il vento è stato sistemato.




Dopo hanno brevemente parlato tutti gli autori presenti e la curatrice, rendendo l’incontro, come minimo, vario.
Scherzo, naturalmente.



Alla fine, a prescindere dal mio intervento sul quale lascio ogni giudizio a chi l’ha ascoltato, mi pare che la presentazione sia stata interessante e che chi sia venuto si sia anche divertito. E se chi era lì è stato bene io ne sono lieto, dato che questo era lo scopo che doveva essere raggiunto; infatti “dovere di ogni cosa è essere felicità, se non son tali le cose sono inutili o dannose” (da Conversazioni di Jorge Luis Borges).


giovedì 8 novembre 2007

Un mare di delitti - Graziano Braschi

Oggi alle 18 presenterò alla Melbookstore Seeber di Firenze l'antologia Un mare di delitti (Per maggiori info vedi qui, per la serie completa dei post con la presentazione degli autori clicca qui).


Dopo aver presentato nei post precedenti gli altri autori che hanno partecipato all'antologia rimane a questo punto di parlare dell'ultimo, last but not least, Graziano Braschi, che sarà presente oggi alla Seeber, insieme a Mario Spezi e a Leonardo Gori (e ad eventuali altri che potrebbero aggiungersi a sorpresa).

"La crociera" descritta con gran cura dei dettagli nel racconto di Graziano Braschi è la crociera per antonomasia: quella disgraziata del Titanic conclusasi il 14 aprile 1912 contro un iceberg. La storia gialla, di netto stile anglosassone, si interseca con la Storia con la esse maiuscola e con gli “Spetri” di Ibsen. Pare davvero di essere sullo splendido bastimento, in una suite di prima classe.



Graziano Braschi, scrittore, saggista, curatore di antologie gialle e occupato in varie altre cose (per maggiori info vedi qui) vive e lavora a Bagno a Ripoli, nei dintorni di Firenze.


Due suoi racconti sono disponibili su Orient Express (Senza amontillado, secondo premio Gran Giallo di Cattolica 1988, pubblicato in appendice al Giallo Mondadori del 4/9/88, e Gaudiosi pellegrinaggi).

 

• Saggi e antologie critiche

“Stephen King: da Carrie a La Metà Oscura” (insieme a Massimo Moscati), Arnaud, Firenze, 1990;

“Il quaderno di Stephen King. Vita opere idee del Re dell’Horror” (insieme a Cristina Proto), Edizioni Polistampa, Firenze, 1997.

 

• Racconti pubblicati

“Sangue che va”, “Il mostro di mamma”, “Piccoli contatti” (short-short stories), in “Un breve brivido. Ministorie poliziesche insolite misteriose”, Franco Cesati Editore, Firenze, 1987;

“Senza amontillado”, in appendice a “Il Giallo Mondadori” n. 2066 (June Thomson, “Niente fiori”), Mondadori, Milano, 1988;

“Potenziali serial killers delle sagre”, in “Delitti per ridere”, Carlo Zella Editore, Firenze, 2001;

“Il violino del Ghetto” (scritto con Riccardo Cardellicchio), in “Cronache di delitti lontani”, Hobby & Work, Milano, 2002;

“Incubi e bare”, in “Cronache di delitti lontani”, Milano, Hobby & Work, 2002;

“Il Buffalo Bill della via Aurelia”, in “Giallo di Maremma”, Editrice Laurum, Pitigliano, 2004;

“Vita pericolosa di un pensionato in Versilia”, in “V – tra giallo e noir, amore e morte in Versilia”, Marco Del Bucchia Editore, Massarosa, 2005;

“Uomini e pecore (sangue che va, sangue che viene)”, in “Le ombre della città”, collana “Supergiallo Mondadori – Estate Gialla 2005”, Mondadori, Milano, 2005;

“Una serata buia e tempestosa con minaccia di alluvione”, in “Giallo Pisano. Racconti gialli e noir”, Felici Editore, Pisa, 2005.

 

• Premi

Con il racconto “Senza amontillado” ha vinto il secondo premio al concorso “Gran Giallo” al Mystfest di Cattolica nel 1988.

 


mercoledì 7 novembre 2007

Un mare di delitti - Irene Blundo

Una delle protagoniste di "Il castello di Donnafugata" è una giornalista trentenne che vive a Firenze.


Una qualche domanda a Irene Blundo sui riferimenti autobiografici di questa storia ci potrà anche scappare nell’incontro di domani giovedì 8 novembre alla Melbookstore Seeber di Firenze in cui presenterò l'antologia Un mare di delitti (per maggiori dettagli vedi qui; per la serie completa dei post con la presentazione degli autori che hanno partecipato all'antologia clicca qui) .


La storia si svolge a Caucana, vicino a Marina di Ragusa, nel tacco della Sicilia. Le protagoniste si recano anche a Puntasecca, il posto dove girano lo sceneggiato “Montalbano” e dove i bus turistici si recano a frotte per far visitare ai curiosi la casa del famoso commissario.



Nata a Grosseto nel 1974, Irene Blundo scrive per il quotidiano “La Nazione”.

 

• Romanzi pubblicati

“Bianciardi com’era a Grosseto – Incontro con Isaia Vitali”, Stampa Alternativa, Milano, 2006;

 

• Racconti pubblicati

“L’isola di Agrippina”, nell’antologia “Crimini Etruschi”, Editrice Laurum, Pitigliano, 2006;

“Tracce”, in “Eva noir”, Marco Del Bucchia Editore, Massarosa, 2007.

Un mare di delitti - Nino Filastò

Domani, come ormai stranoto a chi frequenta questo blog, presenterò alla Seeber l'antologia Un mare di delitti. (Per maggiori info vedi qui, per la serie completa dei post con la presentazione degli autori clicca qui).
Insieme a me (o, meglio, sarò io ad essere insieme a lui) presenterà il libro Nino Filastò che è anche autore di uno dei racconti intitolato "Delfini". E' un testo che narra di un duplice omocidio un po' particolare.
Da questo brano traspare il grande amore dell'autore per il mare e un suo certo poco gradimento nei confronti delle donne che a bordo di una barca a vela parlano al telefonino.
Filastò, molto noto come penalista, ha una consolidata carriera di scrittore (sia di gialli che di fantascienza) e di lui ho avuto già modo di parlare in questo blog, ad esempio qui. Recentemente Hobby & Work ha pubblicato L'alfabeto di Eden, un originale giallo che confina con l'horror.



Scrittore e avvocato penalista, Nino Filastò è nato a Firenze, dove vive e lavora.

 

• Romanzi pubblicati

“La proposta”, Edizioni Nord, Milano, 1985;

“Tre giorni nella vita dell’avvocato Scalzi” (da cui è stato tratto il film “Nella terra di nessuno” con Ben Gazzarra), Ponte alle Grazie, Firenze, 1989;

“La proposta”, Interno giallo, Milano, 1991;

“Incubo di signora”, collana “Il Giallo Mondadori” n. 2545, Mondadori, Milano, 1997;

“La notte delle rose nere”, Mondadori, Milano, 1997;

“La moglie egiziana”, collana “Il Giallo Mondadori” n. 2594, Mondadori, Milano, 1998;

“Forza maggiore”, Passigli Editori, Firenze, 2002;

“Storia delle merende infami”, Maschietto Editore, Firenze, 2005;

“Aringa rossa”, Dario Flaccovio Editore, Palermo, 2005.

"L'alfabeto dell'Eden", Hobby & Work, 2007


• Racconti pubblicati

Ha pubblicato molti racconti su antologie di vari editori, fra cui:

“L’eclissi del granchio”, nell’antologia “Quattordici colpi al cuore. Racconti inediti dei migliori giallisti italiani”, a cura di Serge Quadruppani, Mondadori, Milano, 2002;

“La collezione”, in “Duri a morire”, Dario Flaccovio Editore, Palermo, 2003.


• Premi

Con il romanzo “La tana dell’oste” ha vinto l’edizione del 1986 del premio “Tedeschi”; con il romanzo “La proposta” ha vinto due volte il premio “Italcon”.

 



martedì 6 novembre 2007

Un mare di delitti - Patrizia Pesaresi

Di Patrizia Pesaresi, prima del racconto "Contrabbandieri" presente in Un mare di delitti (che presenterò giovedì 8 novembre alla Melbookstore Seeber di Firenze; per maggiori dettagli vedi qui),  avevo letto Dopo la prima morte. E' quello un bel romanzo in cui, pur se la trama non rientra nei canoni tipici del genere (in effetti nessuno, se non il lettore, conduce un'indagine) non mancano i colpi di scena e in particolare risulta particolarmente elegante e inaspettata la rivelazione della reale colpa di cui il protagonista si è reso responsabile di una lontana, tragica notte. La psicologia dei personaggi è descritta dall’autrice in modo perfetto e in questo si nota con evidenza l'influenza della sua professione. Patrizia Pesaresi, infatti, è medico psichiatra.




A parer mio scrittori di gialli che siano psichiatri, psicologi, poliziotti, avvocati penalisti e magistrati godono di un indubbio “vantaggio competitivo” rispetto ai loro colleghi che fanno lavori diversi. Secondo una regola aurea della scrittura, uno scrittore deve scrivere di ciò che conosce. Dunque chi lavora in campi attinenti, in senso lato, al giallo o all’orrore (o alla follia) ha la possibilità di riversare con continuità nei suoi scritti il proprio bagaglio di esperienze. Chi lavora in altri settori, ad esempio, l’edilizia, potrà magari sfruttare le sue conoscenze specifiche per scrivere un bel giallo ambientato tra i muratori, ma al secondo libro presumibilmente dovrà passare a scrivere di altro, a lui meno noto.

Comunque, nel bel racconto “Contrabbandieri” di Patrizia Pesaresi non ci sono persone disturbate o altri elementi da psichiatra, ma solo (si fa per dire) una bella storia con un’ottima esposizione del percorso psicologico del protagonista.


Medico psichiatra, Patrizia Pesaresi vive e lavora a Roma.

 

• Romanzi pubblicati

“Ancor non vi fu donna”, Libreria dell’Orso, Pistoia, 2004;

“Dopo la prima morte”, Dario Flaccovio Editore, Palermo, 2006;

 

• Racconti pubblicati

“Deviazione”, nell’antologia “Le ragazze con la pistola”, Dario Flaccovio Editore, Palermo, 2004;

“Scarpia e il caso di coscienza” in “Chocokiller, il sapore giallo-noir del cioccolato”, Morganti Editori, Sona (VR), 2005;

“Effetto Kulešov”, in “Crimini Etruschi”, Editrice Laurum, Pitigliano, 2006;

“La versione di Scarpia”, nell’antologia “Sette colli in nero” a cura di Gian Franco Orsi, Alacran Edizioni, Milano, 2006;

“Duca e il professore”, in “Il ritorno del Duca”, Garzanti, Milano, 2007.

 

• Premi

Ha vinto il concorso “Gran Giallo” al Mystfest di Cattolica nel 1985 con il racconto “Uno per tutti”.