domenica 30 dicembre 2007

Il post di Capodanno

Dopo il post di Natale e il post del mio compleanno, eccoci giunti al post di Capodanno.

Innanzi tutto: buon 2008.

 

Cosa augurarsi per il nuovo anno?

Certamente salute; tanta e per tutti.

In fondo, siamo tutti degli animali, il cui scopo primario è sopravvivere, possibilmente senza dolore.

 

Una volta soddisfatti i bisogni primari, parlando da un punto di vista letterario, se così si può dire, spero che questo 2008 mi porti la pubblicazione di qualche racconto (varie cose stanno bollendo in pentola ma mi pare di aver capito che, nel campo dell’editoria, fino a quando non hai in mano materialmente una copia del tuo libro non puoi dare nulla per scontato) e un bel passo in avanti nella scrittura del sequel de L’unico peccato.

 

Con maggiore certezza, il 2008 mi porterà qualche interessante lettura.

 

I libri che attualmente ho, in senso figurato, sul comodino (in realtà occupano circa 1,6 metri lineari della mia libreria) in attesa di lettura sono i seguenti:

 

LIBRI DA LEGGERE


  • Il Signore della paura di Franco Cardini. Un romanzo ambientato nel 1403 che segue le gesta di tre cavalieri che si spingeranno fino a Samarcanda, alla corte del feroce Tamerlano. Da dicembre 2007.

  • I Fiorentini alle Crociate saggi di AAVV, a cura di Silvia Agnoletti e di Luca Mantelli, con prefazione di Franco Cardini. Una serie di saggi che illustrano vari aspetti dei rapporti tra Firenze e le Crociate. Da dicembre 2007.

  • La casta di Sergio Rizzo e di Gian Antonio Stella. Un libro che racconta alcuni dei privilegi e delle malefatte della nostra classe politica. Non credo che mi stupirò molto a leggerlo. Da dicembre 2007.

  • Le Fiabe di Gramos AA.VV. Una raccolta di favole scritte da vari autori per beneficenza a favore di Gramos Gashi, un bambino affetto da una rara malattia. Tra gli autori: Sabrina Campolongo e Andrea Razzaboni. Da dicembre 2007.



  • La Crociata delle tenebre di Giulio Leoni (con dedica dell’autore). Dante investigatore in una Roma in decadenza. Da novembre 2007.

  • I Classici del Giallo n. 20 – Patricia Cornwell (Postmortem, La fabbrica dei corpi) Due romanzi di Patricia Cornwell con la famosissima Kay Scarpetta, Direttrice del Centro di Medicina Legale del Commonwealth della Virginia. Una delle madri di CSI e simili. Da novembre 2007.

  • I Classici del Giallo n. 18 – Renato Olivieri (Il caso Kroda, Maledetto Ferragosto, Dunque morranno, L’indagine interrotta) Quattro romanzi di Renato Olivieri col Commissario Ambrosio ambientati nella “Milano tutta da bere” che, come noto, conteneva più di un lato oscuro. Da novembre 2007.

  • L’alfabeto di Eden di Nino Filastò (con dedica dell’autore). Hobby & Work. Un giallo “archelogico” che sconfina nell’horror. Filastò mi ha detto che è il suo libro migliore e che si è dedicato con tantissima intensità a scriverlo. Da novembre 2007.



  • 9 maggio ’78. Il giorno che assinarono Aldo Moro e Peppino Impastato di Carmelo Pecora. Zona. L’autore è ispettore capo della Polizia di Stato e dirige la scientifica di Forlì. Racconta di un giorno particolarmente significativo nella storia recente del nostro Paese. Dal Pisa Book Festival - ottobre 2007.

  • La Donna d’Oro diLinda Di Martino. Editrice Laurum. Un giallo ambientato nel 1884 nel Ghetto di Firenze, alla vigilia della sua distruzione. Dal Pisa Book Festival - ottobre 2007.



  • I due volti della giustizia diLorenzo Maggioni. Deinoteria Editrice. Un sostituto procuratore indaga su una falsa bomba rinvenuta alla stazione genovese di Prà. L’attualità si mescola con la fantasia. Dal Pisa Book Festival - ottobre 2007.



  • A luce spenta diRoberto Santini (con dedica). Editrice Laurum. E un giallo, ambientato a Firenze nel 1950, che racconta delle indagini svolte da un commissario di polizia, Falco Ventura, a seguito alla sparizione di due bambine. Ventura ha un proiettile incastrato nella testa che gli provoca strane allucinazioni. Da ottobre 2007



  • Toscana in Giallo. Antologia di racconti gialli e noir ambientati a Pisa, edita da Felici Editore. Da settembre 2007. Gli autori sono Paola Alberti, Divier Nelli, Daniele Nepi, Roby Paglianti, Riccardo Parigi & Massimo Sozzi, Patrizia Pesaresi, Claudia Salvatori, Roberto Santini, Alessandro Scalpellini, Marco Vichi, Renzo Zucchini.



  • Nero di luna di Marco Vichi(con dedica).Un romanzo inquietante e molto teso, che non ha per protagonista Bordelli, ma un giovane scrittore fiorentino che si reca nel Chianti per dedicarsi a scrivere un romanzo e si trova coinvolto in un mistero. Da settembre 2007

  • I Classici del Giallo n. 11 – Red Stout (Alta cucina, Colpo di genio, Nero Wolfe apre la porta al delitto, Fine amara) Quattro romanzi di Stout, il creatore di Nero Wolfe e del suo collaboratore Archie Goodwin. Da settembre 2007.

  • I Classici del Giallo n. 9 – Edgar Wallace (Cercasi un milione, Il mistero delle tre querce, Il mago, Il signore della notte) Quattro romanzi di Wallace, scrittore di inizio dello scorso secolo assai prolifico famoso per la sua velocità di scrittura. Riusciva a scrivere un romanzo anche in soli quattro giorni. Sperperava però tutto quel che guadagnava al gioco. Da settembre 2007.

  • I Classici del Giallo n. 10 – Ed McBain (L’assassino ha lasciato la firma, Estremo insulto, Ucciderò alle otto, Attentato Carell) Quattro romanzi di Ed McBain (pseudonimo di Evan Hunter), creatore della serie dell’87° distretto, poliziesco corale e seriale, dal cui “format” sono derivate poi tutte le numerosissime serie televisive ambientate in commissariati o simili. Da settembre 2007.

  • L.A. Confidential di James Ellroy. Da settembre 2007. Ho deciso di concedere a Ellroy un’ulteriore possibilità, sperando che questo giallo sia un po’ più classico e meno schizzato rispetto agli altri suoi che ho letto. Il film che è stato tratto da questo romanzo mi è piaciuto molto.



  • I Classici del Giallo n. 6 – Erle Stanley Gardner (Perry Mason e la zanzara, Perry mason e il pugno nell’occhio, Perry Mason e l’amante poltrone, Perry Mason e la pecora nera) Quattro romanzi di Gardner, il creatore di Perry Mason. Da settembre 2007.

  • I Classici del Giallo n. 7 – Cornell Woolrich (Sipario nero, L’alibi nero, L’angelo nero, Appuntamenti in nero) Quattro romanzi di Cornell Woolrich, di cui non avevo letto nulla. Sono quattro romanzi degli anni quaranta. Da agosto 2007.

  • I Classici del Giallo n. 3 – Ellery Queen (Sorpresa a mezzogiorno, Il mistero delle croci egizie, Sotto la campana di vetro, La lampada di Dio, Colpo di grazia) Cinque romanzi di Ellery Quenn (pseudonimo di Frederic Dannay e Manfred B. Lee), da agosto 2007. Una buona occasione per ampliare la mia conoscenza dei gialli classici.

  • Il passato è una terra straniera di Gianrico Carofiglio. Da luglio 2007. È un romanzo, non giallo, di Carofiglio, vincitore del premio Bancarella 2005.

  • Nel nome del porco di Pablo Tusset, lo spassoso autore di “Il meglio che possa capitare a una brioche”. Quel libro era un giallo anomalo, questo parrebbe un giallo più tipico. Da luglio 2007.

  • Con la morte nel cuore di Gianni Biondillo, da luglio 2007. È il suo secondo libro. Ho approfittato degli sconti estivi per portarmi avanti negli acquisti.

  • I Classici del Giallo n. 1 – Agata Christie (Dieci piccoli indiani, Verso l’ora zero, Le due verità, Nella mia fine è il mio principio) Quattro romanzi di Agatha Christie, da luglio 2007. Volevo rileggere i dieci piccoli indiani che avevo apprezzato da ragazzo.

  • Lame di luce di Michael Connelly (in prestito) Da luglio 2007 – Un giallo americano con protagonista Harry Bosh.

  • Svaniti nel nulla di Paco Ignacio Taibo II. Il Saggiatore. Da maggio 2007 - Un romanzo con protagonista l’investigatore Héctor Belascoaràn Shayne, brutto ed orbo.

  • Memorie di un cuoco di un bordello spaziale di Massimo Mongai. Robin edizioni. Da maggio 2007 - Secondo capitolo delle avventure di un cuoco spaziale;

  • L’allenatore errante di Leoncarlo Settimelli. Zona. Da maggio 2007 - È la biografia di Ernest “Egri” Erbstein, l’allenatore ebreo ungherese del grande Torino, che morì con i suoi giocatori a Superga, vincitore del 44° Premio Selezione Bancarella Sport 2007 e del PREMIO E.I.P. SPORT PER I DIRITTI UMANI;

  • I tre giusti di Edgar Wallace. Da aprile 2007. Uno dei Classici del Giallo Mondadori comprato usato.

  • I denti del drago di Ellery Queen. Da aprile 2007. Uno dei Classici del Giallo Mondadori comprato usato.

  • Il corpo e il sangue di Eymerich e Picatrix. La scala per l’inferno di Valerio Evangelisti. Da aprile 2007. Continuo a leggere la saga di Eymerich. Due libri di piccole dimensioni adattissime ai viaggi.

  • Fuori da un evidente destino di Giorgio Faletti. Da dicembre 2006. Questo invece l’ha regalato mia madre a me per Natale. Ritiene che Faletti sia un valido esempio per uno che scrive gialli. Io sono dell’idea che ci sia sempre molto da imparare da chi vende un mucchio. Poi Faletti mi è simpatico e ha un buon ritmo. Non ho potuto sopportare che nella prima pagina del capitolo 1 di Io uccido lui ripeta per ben tre volte la parola lentamente, ma questo probabilmente è un problema mio (o forse anche del suo editor?).

  • Il Cacciatore di aquiloni di Khaled Hosseini (in prestito). Da dicembre 2006. L’ho regalato a mia madre. Lei già lo aveva e me lo ha prestato. Dice che è bello. Mia figlia, che lo ha letto, dice che è tristissimo.

  • Venite venite B-52 di Sandro Veronesi. Da settembre 2006.

  • Tutti i racconti Vol 2 di James Ballard.Da luglio 2006. Racconti dal 1963 al 1968.

  • Quattro amici di David Trueba. Da luglio 2006. Storie di spagnoli scassati.

  • Delitto e castigo di Dostoevskij. Da luglio 2006. Devo colmare immani lacune tra i classici.

  • Ulisse di James Joyce. Da luglio 2006. Come sopra detto per Delitto e castigo.

  • Il fiore d’oro di Franco Cardini e Leonardo Gori (con dedica) – dal 20/6/06 in lista, lo vedo dalla dedica. In lettura da agosto 2007. È slittato indietro nella lettura perché prima mi sono andato a leggere Lo specchio nero degli stessi autori.


 

IN LISTA DA PRIMA DEL 2006 (taluni non ricordo neanche lontanamente da quando e perché)


  • Memoria del vuoto di Marcello Fois.

  • La storia dei Templari di Malcom Barber.

  • La grande sera di Giuseppe Pontiggia.

  • Girolamo Savonarola di Marcello Vannucci

  • Dialoghi di Luciano di Samosata. Costavano € 1,5

  • L’asino d’oro di Apuleio. Ha il prezzo in lire, Lit 2.900.

  • La città delle dame di Christine de Pizan

  • Lo specchio a colori di Francesca Romana Merli

  • Il mio credo, il mio pensiero di Gandhi.

  • L’interpretazione dei sogni di Sigmund Freud

  • I Viceré di Federico De Roberto (avuto in prestito dai miei).

  • Doppio sogno di Arthur Schnitzler (rilettura di libro a suo tempo avuto in prestito)

  • Non si dice piacere di Sibilla della Gherardesca.

  • Missili in giardino di Max Shulman (preso in prestito da casa dei miei).

  • Il libro della calma sul lavoro di Paul Wilson.

  • Nostromo di Joseph Conrad. Ha il prezzo in lire, Lit 3.900.

  • Il mondo di Sofia di Jostein Gaarder (avuto in prestito dai miei).

  • La voce della cometa di Fred Hoyle.

  • Murder on the Orient Express di Agatha Christie. In inglese.

  • La isla inaudita di Eduardo Mendoza. In spagnolo.


 

 

Buon anno, allora.

 

Io corro a leggere qualcosa, perché altrimenti mi sa che non ce la farò mai ad eliminare questo metro e sessanta di libri.

 

 

venerdì 21 dicembre 2007

Il post di Natale

Come mio post di Natale, vorrei segnalare un post sui cyber rapporti (un modo di definire i rapporti che si creano tra bloggers) di Sedge.


Condivido in pieno le sue sensazioni sui cyber rapporti.

Spesso mi capita di scrivere un post e di immaginarmi come reagiranno ad esso i singoli blogger che so venirmi a leggere ogni giorno. Qualche volta posto qualcosa che sono sicuro interesserà (e spero piacerà) specificamente a taluni di loro, talvolta scrivo cose più indirizzate ad altri.

Secondo me, più che l'amicizia vera e propria, la caratteristica fondamentale di questi cyber rapporti è la stima reciproca.

Le persone ti dedicano del tempo perchè ti apprezzano e tu dedichi parte del tuo tempo a loro per lo stesso motivo.

Ringrazio quindi i bloggers e i non bloggers che passano di qui e auguro a tutti buone feste.

martedì 18 dicembre 2007

Cartesio non balla

Ho letto Cartesio non balla di Franco Bolelli.


È un saggio in cui l’autore sostiene che la cultura pop è superiore a quella classica in quanto in questo momento è maggiormente capace di cogliere l’energia vitale che passa nel mondo.


A differenza di Baricco che ne I Barbari illustra con grande capacità di analisi l’esistenza di una nuova cultura alternativa a quella tradizionale e cerca di comprenderne la struttura e l’essenza, il libro di Bolelli su questa “nuova cultura” è molto “enunciativo”, ovvero si limita a rivendicare una superiorità della cultura pop richiamando alcune enunciazioni di Nietzsche ed identificando le più alte espressioni di questa cultura pop nei Red Hot Chili Peppers, in Jimi Hendrix, in Michael Jordan (e fin qui ci posso stare) ma anche in suo figlio (di Bolelli, proprio, non di Jordan) e in Lorenzo (Jovanotti).


Il libro mi pare, comunque, una interessante testimonianza dell’esistenza di una nuova forma di affrontare il mondo (che poi si voglia definirla cultura o meno non è molto importante) con la quale occorre confrontarsi e che occorre cercare di comprendere.


Non foss’altro che per il fatto che sta vincendo lei e tra pochi decenni non esiterà altro che lei.

lunedì 17 dicembre 2007

L'occasionissima del lunedì - Shakira

L’occasionissima del lunedì, ovvero la pagina del mio sito www.calamandrei.it che ogni lunedì consiglio di leggere, questa volta è Don't bother di Shakira: parole eloquenti

 

La pagina inizia così:


Io penso che dalle parole delle canzoni si imparino molte cose sul mondo in cui viviamo.

Forse tra cinquecento anni gli storici che studieranno la nostra epoca trarranno molte informazioni dai testi delle canzoni, come, in un certo senso, hanno sinora fatto gli studiosi con la poesia, esaminando, ad esempio, i testi omerici per cercare di capire i greci e studiando le poesie epiche e cortesi per comprendere cosa pensassero i cavalieri.

Le canzoni, in fondo, svolgono adesso per il grande pubblico la funzione che una volta aveva la poesia (la quale, e me ne rincresce per i miei amici poeti, oggigiorno ha perso ogni impatto sulla cultura popolare; anzi, per essere più precisi: sono i poeti contemporanei, come gli autori di musica “classica” contemporanei, a non avere alcun influsso sulla cultura popolare).

Ciò premesso, ho provato ad ascoltare con molta attenzione le parole della canzone “Dont’t bother” (“non ti preoccupare” o “non rompere”) di Shakira… segue

.

PS: il senso del post è “le canzoni ci insegnano qualcosa sul mondo, se le sappiamo ascoltare”, non “Shakira ha detto una cosa giusta, o una cosa sbagliata”. L’unico aspetto che ho trovato di interesse, infatti, è che l’abbia detta.

 

venerdì 14 dicembre 2007

Carver e il suo editor, Lish

Su suggerimento di Andrea Razzaboni, sono andato a leggermi L'uomo che riscriveva Carver, un interessante articolo di Baricco (Repubblica 27/4/1999) che parla del lavoro fondamentale dell'editor di Carver, Gordon Lish.

Baricco racconta di aver letto un articolo del New York Times firmato D.T. Max, in cui l’autore raccontava di essere andato in una biblioteca di Bloomington, nell' Indiana, dove sono raccolte le carte di Lish per verificare se fosse vera la leggenda che attribuiva a questo editor la riscrittura radicale dei racconti di Carver.


Max è andato a verificare i dattiloscritti originali di Carver con le correzioni di Lish e ha constatato che, ad esempio, in Cosa parliamo quando parliamo d’amore l’editor ha ha tolto quasi il 50 per cento del testo originale e ha cambiato il finale a dieci racconti su tredici.


A questo punto anche Baricco è andato nella biblioteca di Bloomington a verificare di persona e si è messo ad esaminare la versione originale del racconto Di' alle donne che usciamo confrontandola con quella poi pubblicata.
L’articolo è davvero interessante e l’analisi del testo nelle due versioni è illuminante.

Segnalo inoltre un lucido resoconto di Paolo Capotti di una “lezione” di Baricco in cui è stata ricordata la vicenda di Carver e Lish, con alcune ulteriori considerazioni di Baricco sulla questione.

Alessandro Baricco si può amare od odiare ma è incontestabile che sia intelligente e sappia scrivere molto bene. Il suo principale difetto, secondo me, è che è estremamente conscio di queste due cose.

giovedì 6 dicembre 2007

Grammatica (drammatica) 3 - gli e loro

Visto che mi paiono interessanti, trasporto in un post una serie di commenti sul “LORO” inseriti sotto al mio post del 30/11/07.

Dice Francesca Padula:

Riguardo gli strafalcioni della vita moderna, che sento e vedo scritti soprattutto dai giornalisti (che della lingua italiana e delle sue regole dovrebbero sapere di tutto e di più), una delle cose che non sopporto proprio è l'uso improprio e dilagante del "gli", sia al posto del "loro" che del "le".

Rispondo io:

Penso che sul "gli" occorra accettare l'uso esteso impostogli dalla lingua parlata.

Ormai "loro" è del tutto desueto e nei dialoghi non lo inserisco mai, per non far sembrare innaturale la frase.
Ho delle remore ad usarlo anche nel testo normale; diciamo che, spesso, per evitare il problema, giro in altro modo la frase.

Con "le" siamo ancora al limite. Continuo ad usarlo; senza problemi nel testo, mentre nei dialoghi, solo se chi parla è una persona colta.

Replica Francesca:

Io sul "loro" non mi arrendo, so che sul vocabolario se ne indica l'uso nel plurale ma io non ce la faccio ad usarlo. Se parlando qualche volta scappa, scrivendo, no, mai e poi mai.
A volte uso il "loro" e a volte faccio come te e "giro" la frase.
Sono, però, contenta di verificare che, in questo marasma di ignoranza dilagante dove alle scuole elementari si insegna tutto tranne quello che si dovrebbe e cioè la grammatica e le tabelline, in alcuni programmi per bambini (e io ne vedo tanti avendo due figli piccoli) nei dialoghi usano il "loro": che boccata d'ossigeno!


Voi vi siete arresi al GLI oppure pensate ancora di resistere?


mercoledì 5 dicembre 2007

Grammatica (drammatica) - 2

Parlando del mio precedente post sulla grammatica, Roberto Santini mi ha segnalato un altro aspetto su cui concentrare l'attenzione, oltre alla punteggiatura.


Spesso, egli osserva, vari scrittori fanno un uso praticamente anarchico e talvolta decisamente errato del pronome relativo. Questo problema è poi ancor più diffuso tra i giornalisti. Il "che" balla un po' come pare all'inventiva di chi scrive e ci si trova di fronte a perle tipo: "Mario Rossi, uno dei più grandi scienziati del nostro tempo, scopritore della molecola K e della sua componente alfa, CHE scrive interessanti articoli divulgativi".


E' vero. Questo tipo di problema è particolarmente fastidioso perchè, oltre ad urtare la sensibilità del grammatico, ha anche una conseguenza importante sulla piacevolezza della lettura. Se, infatti, il lettore, a un certo punto, inizia a non capire più chi è il soggetto della frase e deve fermarsi a fare mente locale, si ha un inciampo nella lettura che può determinare la rottura della "sospensione dell'incredulità" o, comunque, della sintonia con l'autore.


Una delle regole principali per chi scrive è quella di non essere ambiguo o poco chiaro. Si deve sempre sapere chi stia agendo o chi (nei dialoghi) stia parlando.


Nel caso la frase si stia incartando in un groviglio di subordinate difficile da governare, lo scrittore non ha comunque scuse, dato che dispone di un comodo freno a mano.


E' il punto.


Come dice King: se una frase lunga non funziona, provare con due frasi brevi.  


Detto ciò per amor di teoria, non escludo di aver mai peccato anch'io nell'uso della punteggiatura o delle frasi ambigue. Ci mancherebbe altro!


Sempre sulla grammatica, segnalo inoltre una completa ed interessante analisi dell'uso della virgola (detta così sembrerebbe una cosa da iniziati, ma in realtà si legge con molto piacere) fatta da Carlo Menzinger.



 

lunedì 3 dicembre 2007

L'occasionissima del lunedì - internet loop

Ogni lunedì consiglio ai gentili ospiti di andare a visitare una  pagina del mio sito www.calamandrei.it .


La pagina che consiglio oggi è proprio la home page che mette in evidenza alcuni dei più recenti, o più importanti, contenuti del mio sito ma che, soprattutto, contiene un link a questo blog (e quindi, per il momento, a questo post).  


Quindi potrete dal presente post essere indirizzati alla mia home page e da lì essere nuovamente indirizzati su questo post; dal quale potrete ritornare alla mia home page e ricapitare nuovamente su questo post.


Il ciclo può essere ripetuto per diverse ore, entrando in un loop potenzialmente infinito, con un notevole effetto rilassante.


Se volete, fatemi sapere l'effetto che vi fa.


PS si vede che oggi per me è stata una giornata pesante, vero?