sabato 30 giugno 2007

Second Life

Second Life è il mondo virtuale in 3D frequentato ormai da più di 7,6 milioni di persone di tutte le nazionalità che sta assumendo una importanza rilevante nella rete e nel mondo reale (tra l'altro su SL è stata recentemente aperta una zona da parte della Regione Toscana).


Per ulteriori spiegazioni rimando al sito ufficiale di SL e alle 1.800.000 pagine in italiano che ne parlano, tra le quali quella sulla Wikipedia e del sito italiano di supporto.


Per il momento, mi sto limitando a leggere la Guida Ufficiale di Second Life che è in vendita in edicola (con La Repubblica o L'Espresso).


Penso infatti che per frequentare quel mondo occorra avere a disposizione un bel po' di tempo (e anche un computer con una scheda video più potente rispetto a quella che ho).


Ma sto tenendo SL sottocchio, per capire dovre andremo presto a finire e in che mondo vivremo tra pochi anni.


E' un po' come per il nuovo telefonino presentato in questi giorni dalla Apple (fa da Ipod, telefono e strumento di navigazione in internet allo stesso tempo, e tutto in modo molto migliore degli altri strumenti attualmente esistenti): non ho certo voglia di correre immediatamente a comprarlo (peraltro per ora in Europa non funziona) ma leggendo le sue caratteristiche si comprende chiaramente che tra un paio di anni tutti i telefonini saranno così.


E, magari, tra cinque-sette anni, tutti entreremo tranquillamente e in ogni momento su Second Life col telefonino e passeremo lì qualche ora della nostra giornata.


   



Dati di oggi sulla Population di SL


























Residents Logged-In During Last 7 Days 481,711
Residents Logged-In During Last 14 Days 681,973
Residents Logged-In During Last 30 Days 1,082,720
Residents Logged-In During Last 60 Days 1,755,714
Total Residents 1 7,689,339


 


On line alle 13,20 ora italiana (negli Usa stanno dormendo) =  25.819


Dollari USA spesi su SL nelle ultime 24 ore  = 1.740.642


giovedì 28 giugno 2007

Parole nel Web

Ho tra le mani Parole nel web, il secondo libro che porta il mio nome in copertina.

 

A differenza de L’Unico Peccato che è un romanzo, Parole nel Web è una raccolta di tre racconti pubblicata da Liberodiscrivere che hanno due cose in comune: l’essere stati scritti dal mio amico Carlo Menzinger a quattro mani con altri e l’essere stati scritti esclusivamente mediante scambi di mail tra gli autori.

 

Il racconto scritto da Carlo e me, Lei si sveglierà, è il più breve della raccolta e tratta, con un linguaggio parecchio colorito, di un tema a me caro, ovvero di come i fatti possono cambiare di prospettiva se vissuti dal punto di vista del “cattivo”. La prima metà del racconto la trovate sulla scheda del libro; per leggere la seconda metà del racconto dovreste comprare il libro (€ 11) che per la verità merita di essere letto principalmente per gli altri due racconti che ne rappresentano la parte di gran lunga prevalente.

 

Il secondo è il racconto lungo/romanzo breve Se sarà maschio lo chiameremo Aida,
scritto da Menzinger con Andrea Didato, uno scrittore scomparso un paio d’anni fa, prima ancora che io venissi coinvolto in quest’opera. E' un ironico romanzo d’amore di un ragazzo e una ragazza l’uno per l’altra e di entrambi per la musica lirica. Un amore che li porterà a costruire un teatro tra le nevi di un’altissima montagna. Una storia irreale ambientata su un’inesistente vetta alpina del sud Italia tra tormente di neve e tormenti d’amore.
 
L’ultimo racconto è Cybernetic Love, scritto da Menzinger con Simonetta Bumbi. È un raro esempio di poesia divertente che racconta in versi la storia di un triangolo nato nel web, attraverso una chat. Il linguaggio adottato è informatico e anglofono e parafrasa con humor i classici della letteratura.

 

Il libro Parole nel web di Carlo Menzinger, Andrea Didato, Simonetta Bumbi e Sergio Calamandrei, Liberodiscrivere – Studio64 srl Edizioni Genova, € 11,00, pag. 120, ISBN 978 – 88 – 7388 – 136 – 0,  lo potete acquistare

 

1)     tramite internet presso Liberodiscrivere;

2)     ordinandolo in libreria;

3)     prendendolo da me a Firenze (con dedica dell’autore; un giorno potrebbe diventare prezioso.)

 

In relazione all’ultima modalità, ricordo che mi sono organizzato con l’editore per poter far avere direttamente tramite il sottoscritto L’Unico Peccato a chi lo volesse acquistare a Firenze.

In questo modo, eliminando distributori e librerie, posso far arrivare ai lettori il romanzo al ben più moderato prezzo di € 15 invece che ai 21 euro del prezzo di copertina (ricordo che il romanzo è di 228 pagine). E sempre con la dedica dell’autore.  

Un affarone.

 

martedì 26 giugno 2007

Aforismi di Steven Wright

Quelli che credono nella telecinesi, per favore alzino la mia mano.

L'uccello mattiniero prende il verme, ma il secondo topo prende il formaggio.


La coscienza pulita di solito è indice di cattiva memoria.

Se devi scegliere tra due mali, scegli quello che non hai mai provato prima.

Non è stato possibile riparare i freni, così ho messo un clacson più potente.

lunedì 25 giugno 2007

L'occasionissima del lunedì - La banda dei nomi rovesciati

Riprende, dopo la lunga pausa dovuta alla pubblicazione di “Alla fine della Fiera”, la rubrica “l’occasionissima del lunedì”, ovvero la segnalazione di una pagina del mio sito www.calamandrei.it che consiglio di leggere.


Oggi la casa propone un breve racconto: La banda dei nomi rovesciati.


Come Instabili trame è stato scritto alla maniera di Borges, così La banda dei nomi rovesciati tende a riecheggiare un grande scrittore italiano.

 

Ho invitato a suo tempo i lettori del mio sito a provare a indovinare di chi si tratta, ma nessuno lo ha individuato. Evidentemente l’omaggio che avrei voluto rendere a questo scrittore non è venuto tanto bene.

 

Chissà, però, che i miei amici bloggers non siano  più in gamba (o più intuitivi) dei frequentatori del mio “sito ufficiale”?

 

Il racconto inizia così:

 

Dopo una settimana che stavo con loro, avendo superato tuttele prove, il capo dei briganti decise di accogliermi nella sua banda.

 

martedì 19 giugno 2007

Alla fine della Fiera (dati sul mercato del libro) – 21

L’indagine Istat “I cittadini e il tempo libero” (maggio 2006) fornisce anche dati su quali siano i libri preferiti dai lettori.

 

“I romanzi italiani e stranieri sono i libri più letti nel tempo libero (con rispettivamente il 51,4% e il 42,6% di lettori), seguiti dai libri per la casa (27,2%), dai gialli, noir (27,1%), dalle guide turistiche (26,7%), dai libri umoristici (24%) e dai libri di scienze sociali o umane (23,7%).

 

La graduatoria per genere di libri letti è diversa tra i due sessi.

Gli uomini leggono soprattutto romanzi italiani e stranieri (rispettivamente 42,3% e 36,1%), guide turistiche (28,1%), libri di scienze sociali (27,1%) e umoristici (26,3%).

Anche le donne prediligono i romanzi italiani (58,2%) e i romanzi stranieri (47,4%), seppur con percentuali decisamente superiori agli uomini, seguono, poi, i libri per la casa (40,3%), i gialli, noir (27,2%), le guide turistiche (25,7%) e i romanzi rosa (22,4%).

 

Anche tra gli altri generi di libri emergono differenze sostanziali tra lettori e lettrici. Gli uomini, infatti, leggono in maggior misura libri a fumetti (19,9%), di musica (7,3%), di informatica (12,6%), di fantascienza (15%) e libri di scienze naturali, esatte, di tecnica ecc. (14,2%). Le donne si caratterizzano, invece, per prediligere i libri sulla salute, sulla gravidanza e sui bambini (16,2%), libri per bambini/ragazzi e favole (20,3%).

 

I ragazzi tra gli 11 e i 24 anni leggono più della media, libri di fantascienza, libri di fantasy, horror, libri umoristici e libri a fumetti. Le persone tra i 25 e i 59 anni leggono in media più romanzi e racconti di autori stranieri, gialli e/o noir, libri di scienze sociali, umane, ecc, guide turistiche e tutte le tipologie di libri pratici come quelli per gli hobby e il tempo libero, libri sulla salute, libri per la casa e i manuali pratici. Infine le persone di 60 anni e più leggono più della media romanzi e racconti di autori italiani, libri di religione, libri d’arte e libri per la casa.”

 

Segue…

 

lunedì 18 giugno 2007

Alla fine della Fiera (dati sul mercato del libro) – 20

L’indagine Istat “I cittadini e il tempo libero” (maggio 2006) fa comprendere come l’ambiente familiare possa influire sulla propensione alla lettura dei giovani.

 

“Nel 2006 l’84,1% delle famiglie dichiara di possedere libri in casa: il 62,6% delle famiglie possiede in casa al massimo 100 libri (il 32,5% fino a 25 libri, il 30,1% da 26 a 100 libri), meno di un quarto dichiara di possederne più di 100 (21,5%), mentre il 12,3% dichiara di non possederne (pari a 2milioni e 800mila famiglie).”

 

“Il fatto di vivere con genitori che leggono libri, in particolare quando sono ambedue i genitori a leggere, ha una forte influenza sui piccoli e sui giovani lettori. Tra i ragazzi di 11-14 anni, ad esempio, legge l’83% di chi ha entrambi i genitori che leggono e solo il 40,5% di quelli con genitori che non leggono.”

 

“Qualora ci si trovi in situazioni in cui solamente uno dei due genitori legge libri, risulta più importante il ruolo che può avere una madre che legge rispetto ad un padre che legge: questo è vero soprattutto nella fascia di età che va dai 6 ai 10 anni dove legge il 56,2% dei figli che hanno la madre lettrice rispetto al 36,8% dei figli con padre lettore.

Sempre tra i più piccoli, inoltre, risulta enorme la distanza tra chi ha ambedue i genitori che leggono e chi invece ha tutti e due i genitori che non leggono. Si va in questo caso dal 67,9% di lettori di 6-10 anni che hanno tutti e due i genitori che leggono al 27,7% di bambini lettori i cui genitori non leggono libri. Tale distanza, inoltre, rimane significativa anche al crescere dell’età dei figli.

 

Un altro elemento che può influenzare le abitudini di lettura dei ragazzi e che è strettamente collegato al titolo di studio e al comportamento di lettura dei genitori è il numero di libri presenti in casa (in altri termini il crescere in mezzo ai libri). Da questo punto di vista i dati evidenziano una crescita della quota di bambini e ragazzi lettori in quelle famiglie dove sono più numerosi i libri presenti in casa. Si va, ad esempio, dal 23,6% di lettori tra i ragazzi di 20-24 anni che non hanno nessun libro in casa all’81,1% di chi vive e cresce in un casa con più di 200 libri.”

 

Vanno tutti i miei complimenti a quel 23,6% di ventenni che vivono in case senza libri e riescono a leggere lo stesso.

 

Segue…

venerdì 15 giugno 2007

Alla fine della Fiera (dati sul mercato del libro) – 19

Secondo l’indagine Istat “I cittadini e il tempo libero” svolta a maggio 2006, venti milioni e 300mila persone (il 37% della popolazione di 6 anni e più), non hanno letto neanche un

libro nei 12 mesi precedenti l’intervista.

 

“I non lettori sono soprattutto uomini (il 41,6% rispetto al 32,7% delle donne) e adulti (oltre il 36% nella popolazione di 55 anni e più, con un picco del 69,7% tra gli anziani di 75 anni e più); prevalgono tra le persone con basso titolo di studio (il 57,4% delle persone che possiedono la licenza elementare o nessun titolo non hanno letto neanche un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista), tra i ritirati dal lavoro (53,8%), le casalinghe (43,2%), gli operai (44,1%) e i lavoratori in proprio (40,7%).

 

La noia della lettura è la motivazione principale (29,8%); seguono la mancanza di tempo libero (25,2%), il preferire altri svaghi (19,6%), i problemi di vista, i motivi di salute, l’età anziana (14,5%), il preferire altre forme di comunicazione (11,6%), la troppa stanchezza dopo aver lavorato, studiato o svolto le faccende di casa (10,1%).

 

Vengono scarsamente indicate motivazioni quali il costo eccessivo dei libri (5,5%), la complessità del linguaggio contenuto nei testi (4,2%), il non avere un posto tranquillo dove mettersi a leggere (0,7%) o l’assenza di librerie ed edicole vicino casa (0,8%) o di biblioteche (0,7%).

 

E’ interessante, inoltre, notare che l’8,3% dei non lettori (pari a 1 milione e 700mila persone) dichiara come motivazione di “non lettura” il non saper leggere o il leggere male; in particolare, questa motivazione raggiunge il massimo tra i bambini da 6 a 10 anni (16,8%) e tra gli anziani di 65 anni e più (12,4% tra 65-74 anni e 16,1% dopo i 75 anni).”

 

“Un’alta concentrazione di persone tra i 25-54 anni (quelle più coinvolte nel mondo del lavoro) ha dichiarato di non avere tempo libero per leggere (con valori che superano il 40%), mentre i motivi legati alla salute e alla vista riguardano chiaramente l’età anziana (48,7% tra gli ultra settantacinquenni).

La stanchezza dopo lo studio e il lavoro sono invece prerogativa dei giovani di 11-24 anni (circa il 12%) e degli adulti di 25-54 anni (oltre il 14%).

Sono soprattutto i laureati e le persone con il diploma superiore a dichiarare di non leggere per mancanza di tempo libero (rispettivamente il 49,3% e il 42,9%) e perché troppo stanchi dopo aver lavorato, studiato o svolto le faccende domestiche (circa 15%). Le persone con la licenza elementare o nessun titolo segnalano più della media il non saper leggere o leggere male (15,2%) o il modo difficile in cui sono scritti i libri (5,9%). I diplomati e le persone con la licenza media, infine, dichiarano più degli altri di preferire altri svaghi (rispettivamente 24,3% e 23,6%) e altre forme di comunicazione (circa 13%).

 

Gli studenti che non leggono indicano come primo motivo la preferenza per altri svaghi (35%), seguito dalla mancanza di tempo e dal disinteresse (entrambi oltre il 29%), mentre per gli occupati il motivo fondamentale è la mancanza di tempo (48,8%) .”

 

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mercoledì 13 giugno 2007

Alla fine della Fiera (dati sul mercato del libro) – 17

Leggendo la Nota metodologica relativa all’indagine dell’Istat sulla produzione libraria, ho visto che l’elenco degli editori italiani da cui l’ente attinge è aggiornato in modo continuativo sulla base delle informazioni fornite dalla Editrice bibliografica, la casa editrice milanese che, mensilmente, pubblica le recentissime pubblicazioni sul Giornale della libreria - rivista ufficiale dell’Associazione italiana editori.

 

A quel punto non mi sono potuto esimere dall’andare sul sito della EDITRICE BIBLIOGRAFICA di Milano  e ho visto che quella casa ha in catalogo una serie di libri sui mestieri connessi ai libri (editori, distributori, redattori, scrittori, librai) che paiono molto interessanti.

 

Tra l’altro sulla pagina di catalogo sopra indicata si trova un interessante link


riferito al libro Internet nel lavoro editoriale di Gina Maneri e Hellmut Riediger dove gli autori mettono a disposizione ampi estratti del libro e la sitografia completa direttamente utilizzabile. Il libro (e il sito) in questione vengono così presentati “Internet rappresenta una risorsa formidabile per chiunque faccia della lingua o delle lingue il proprio strumento di lavoro. Il volume si rivolge a redattori, traduttori, linguisti, lessicografi, bibliotecari, studiosi, insegnanti, studenti e a tutti coloro che avvertono l'esigenza di raggiungere maggiore sicurezza nel reperimento di dati e informazioni in rete. Propone una panoramica di risorse e strumenti terminologici, lessicografici e linguistici, illustrandone le caratteristiche e i modi per accedervi, una guida agli strumenti e alle tecniche di ricerca per la soluzione di problemi specifici di varia natura oltre a un'ampia selezione di esempi di ricerca, una sitografia con le principali pagine web citate, un glossario e una ricca bibliografia.”


I link raggruppati e messi a disposizione (credo che questo sia il significato dei termini “sitografia” e “sitoteca” utilizzati dagli autori) sono davvero tanti.

 

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martedì 12 giugno 2007

Alla fine della Fiera (dati sul mercato del libro) – 16

“Il 42,7 per cento delle statistiche sono fatte a caso.”


Steven Wright

 

 

Oltre all’indagine annuale sulla produzione libraria l’Istat mette a disposizione on line una banca dati tematica sull’editoria all’indirizzo http://culturaincifre.istat.it.

 

Attualmente sono in linea i dati del 2004.

 

Mediante il sistema di interrogazione automatica dei dati (data warehouse) disponibile sul sito, ognuno può estrarre dalla banca dati delle tavole statistiche personalizzate sulla produzione libraria con il livello di dettaglio rispondente alle proprie specifiche esigenze.

 

Le combinazioni di variabili sono quasi infinite (potete, ad esempio, vedere le tirature medie dei libri pubblicati dai piccoli editori suddivise per fasce di prezzo; naturalmente si tratta sempre di dati aggregati). L’utilizzo del sistema di interrogazione non è però del tutto immediato e occorre dedicarci un po’ di tempo prima di prenderci la mano.

 

In bocca al lupo, a chi vuole cimentarsi.


Ai seguenti indirizzi poi potete trovare le Statistiche culturali del periodo 2003-2004



e i dati sulla produzione libraria 2005 commentati nei precedenti post


 

Segue…

lunedì 11 giugno 2007

Alla fine della Fiera (dati sul mercato del libro) – 15

L’ultima indicazione che vorrei trarre dalla indagine statistica Istat sulla produzione libraria è quella sulla distinzione degli autori per sesso.

 

Mentre nel campo della lettura le donne battono di gran lunga gli uomini, gli autori pubblicati in Italia sono per la maggior parte maschi.

Gli autori maschi rappresentano infatti ben il 72% del totale, con le donne che rimangono sotto al 30%. 

Superano questa barriera, arrivando al 31%, se si tiene conto solo delle Prime edizioni. Infatti il dato globale risente del notevole peso maschile nelle Ristampe, che arriva al 78%.

 

Quindi, come in tanti altri campi, la posizione delle donne sta migliorando, anche se il predominio maschile resta netto.

 

Viene da chiedersi come mai le donne, che rappresentano la maggioranza dei lettori, preferiscano acquistare libri scritti da maschi.

Forse sono attirate da modi diversi di ragionare, o, forse, gli editori pubblicano più facilmente uomini (anche se penso che agli editori importi solo vendere, e se le donne vendessero, le pubblicherebbero copiosamente).

O, ancora, magari sono i lettori maschi che non acquistano nessun libro scritto da donne, decretando così il successo degli autori uomini.

 

Riflettendo su quest’ultima considerazione, mi sono alzato e ho dato una scorsa veloce agli scaffali della mia libreria. In effetti, riscontro che le presenze femminili sono molto rare (Yorcenar e pochissimo altro). Non me n’ero mai reso conto.

Cercando di capire se il problema è solo mio e del lettore medio, per vedere come la pensa il mondo stesso delle lettere vado a reperire la lista dei Nobel per la letteratura femminili.

 

Il premio si assegna dal 1901 (qualche anno non è stato assegnato) e le donne sono state sinora solo 10 (circa il 10 % dei premiati).

1909 la svedese Selma Lagerlöf

1926 l'italiana Grazia Deledda

1928 la norvegese Sigrid Undset

1938 l'americana Pearl S. Buck

1945 la cilena Gabriela Mistral

1966 la tedesca Nelly Sachs

1991 la sudafricana Nadine Gordimer

1993 l'americana Toni Morrison

1996 la polacca Wislawa Szymborska

2004 l'austriaca Elfriede Jelinek

 

Mi pare che anche a livello “alto”, se così si vogliono considerare le decisioni della giuria del Nobel, le scrittrici abbiano risultati numericamente scarsi.

 

Tornando ai numeri dell’Istat, la prevalenza di autori maschi è netta nelle opere di Varia per adulti (74%) e nelle opere per Ragazzi (70%). Solo nella Scolastica la situazione di riequilibra (51%) con le donne che riescono a superare gli uomini se si considerano solo le Prime edizioni della Scolastica (dove le donne firmano il 51% delle opere).

 

Constatando che le donne pubblicano facilmente solo se fanno le "maestre", saluto le mie amiche scrittrici ed auguro loro in bocca al lupo.

Sono inoltre certo che saprete indicarmi un elenco di libri scritti da donne che non possano non essere letti. Potrò così riequilibrare un minimo la mia libreria.

 

I dati dell'Istat sull'editoria offrono ancora tanti spunti interessanti. Io preferisco, a questo punto, passare a parlare dei lettori, ma per chi sia interessato nel prossimo post commenterò il sito dove esiste il modo per avere risposta a (quasi) ogni domanda sulla produzione libraria.

 

(Fonte: indagine Istat sulla produzione libraria – anno 2005

alcuni dati Istat sono stati rielaborati dall’autore)

 

Segue…

venerdì 8 giugno 2007

Alla fine della Fiera (dati sul mercato del libro) – 14

Forse può sembrare una operazione un po’ prosaica, come l’indicazione del prezzo all’etto nelle confezioni del supermercato, ma l’Istat non ha un cuore romantico, né particolare rispetto per la sacra arte della scrittura, e quindi è andata a calcolare quanto costano i libri a pagina.

 

Nel 2005, i libri mediamente sono costati 11 centesimi a pagina.

 

La Varia adulti presenta il medesimo risultato di 11 centesimi. La scolastica costa meno: 5,3 centesimi a pagina, mentre i libri per ragazzi, ovviamente, costano ben di più: 21,1 centesimi a pagina.

Ovviamente perché hanno le illustrazioni.

E ovviamente, perché tutte le cose che gli adulti comprano per i figli hanno prezzi sempre elevati, tanto i venditori sanno bene che l’istinto materno e paterno spingono con forza e travolgono spesso le considerazioni puramente economiche sul valore effettivo dei beni che compriamo ai figli.

 

Lasciando da parte queste riflessioni, si può notare comunque che la palma d’oro per il maggior prezzo a pagina spetta ai libri di “commercio, comunicazione e trasporti” per ragazzi, con 78,4 centesimi a pagina. Ho presente: devono essere quelli con gli animaletti che vanno sui treni, col coniglio capostazione; alcuni hanno pagine di mezzo metro quadro, ci può stare.

 

Passando alla Varia adulti, il prezzo a pagina più alto è quello dei libri di “Tecnologia, industria, arti e mestieri” pari a 66,3 centesimi a pagina.

 

I libri di avventura e gialli li tirano dietro, a 3,6 centesimi a pagina. Questo prezzo è certo influenzato dalle ristampe in edizione economica e dalla ponderosità di molte opere di autori stranieri.

 

Gli altri romanzi costano 6,1 centesimi a pagina, i libri di poesia 11 centesimi a pagina.

 

Ci si può interrogare se i 6,1 centesimi a pagina dei romanzi siano un prezzo caro o no; se leggere costi tanto o sia un divertimento economico.

 

A questa domanda potrei rispondere affermando, come la nota pubblicità, che certe cose non hanno prezzo.

Ma allo stesso modo mi potrebbe rispondere un appassionato di calcio, interpellato sui costi delle partite.

Dunque, provo a vederla in un modo più volgare, vilmente economico, un po’ come farebbe l’Istat.

 

Voi quante pagine leggete in un’ora?

 

È una cosa molto soggettiva.

 

Supponiamo leggiate, in media, sessanta pagine l’ora: in tal caso la lettura è un divertimento che vi costa 3 euro e mezzo l’ora. Meno, circa due euro, se leggete un giallo.

 

Costa di più andare al cinema. Costa immensamente di più andare allo stadio.

 

L’unico problema della lettura è che poi, mentre i soldi spesi per il cinema o la partita te li scordi, i libri ti restano in casa e se a un certo punto ti metti a scrutare la tua libreria dal punto di vista economico ti rendi conto che magari hai in casa qualche migliaio di euro di libri.

 

Soldi spesi bene, comunque.

E poi fanno arredamento.

 

 

 (Fonte: indagine Istat sulla produzione libraria – anno 2005

alcuni dati Istat sono stati rielaborati dall’autore)

 

 

Segue…

 

giovedì 7 giugno 2007

Alla fine della Fiera (dati sul mercato del libro) – 13

Vediamo un po’ a che prezzo vengono venduti i libri.

 

Anzi, prima vediamo come si ripartiscono le pubblicazioni e le tirature in relazione alle fasce di prezzo.

 

Approfitto dell’occasione per segnalare che la tiratura complessiva dell’editoria italiana dell’anno 2005 è stata di 261 milioni di opere circa.

Sinceramente non so, tradotto in alberi, quanto faccia.

Tradotto in euro, invece, il valore di copertina di questa produzione è stato di 4.424 milioni. Ovvero, circa 8.500 miliardi delle vecchie lire.

 

La tavola relativa alla ripartizione per classi di prezzo del 2005 è la seguente.

 





































































CLASSI DI PREZZO


opere pubblicate


tiratura totale (in migliaia)


Tiratura media per opera


% di opere pubblicate


% della tiratura


Fino a 2,55 euro


         1.870


           22.199


          11.871


1,8


4,8


Da 2,56 a 7,75


         8.355


           56.491


          6.762


16,0


26,1


Da 7,76 a 15,50


       23.538


          82.547


           3.513


39,8


33,2


Da 15,51 a 25,80


       14.287


          53.704


          3.762


23,3


17,8


Oltre 25,80 


         9.475


          33.663


          3.553


15,8


12,1


Opere gratuite o fuori commercio


         2.218


           12.449


           5.613


3,2


5,9


Totale


59.743


261.054


4.373


100,0


100,0


 

 

Circa il 40% delle opere pubblicate rientra nella fascia di prezzo da 7,76 euro a 15,50 euro, con una tiratura media di 3.500 copie circa. Dato che questa fascia ha una grande ampiezza e comprende libri molto diversi tra loro, mescolando quelli da 8 euro con quelli da 15, è interessante sapere quante opere di questa fascia hanno prezzo inferiore a dieci euro e quante superiore. Da altri dati forniti dall’Istat risulta che approssimativamente circa la metà dei libri indicati in quella fascia di prezzo si situa entro i 10 euro, mentre l’altra metà supera questa barriera.

 

Nel 2005 il prezzo medio di un’opera è stato di 18,64 euro.

Naturalmente questo è un prezzo medio grossolano, che risente, ad esempio dei prezzi medi dei volumi delle enciclopedie (circa 50 euro) e dei dizionari (circa 20) e, in generale degli alti prezzi di tutti i libri specialistici.

 

Se si passa ai “testi letterari moderni” della “varia adulti”, il prezzo risulta ben più basso: 10,93.

I gialli viaggiano sotto i dieci euro, mentre poesie e altri romanzi si attestano mediamente sugli 11 euro.

 

Ma dire quanto costa un bene senza specificare la quantità di questo bene che ti viene venduta per quel prezzo non ha molto senso. Dobbiamo quindi andare a contare le pagine.

 

 

 (Fonte: indagine Istat sulla produzione libraria – anno 2005

alcuni dati Istat sono stati rielaborati dall’autore)

 

Segue…

mercoledì 6 giugno 2007

Alla fine della Fiera (dati sul mercato del libro) – 12

Dicevamo, quindi, che nel complesso la tiratura media delle opere pubblicate nel 2005 è stata di 4.373 copie.

Ovviamente, le tirature medie dei piccoli e medi editori sono inferiori a quelle dei grandi editori. La tiratura media di questi ultimi è di 5.116 copie, quella dei medi è di 2.047 copie, mentre i piccoli hanno una tiratura leggermente superiore ai medi, ovvero di 2.211 copie.

 

Ma in questo dato ci vanno a finire troppe componenti.

Passerei ad esaminare nel dettaglio i libri definiti “letterari moderni”, che comprendono poesia, teatro, gialli, avventura e altri romanzi. Questo settore ha risultati migliori di altri, anche se è penalizzato, dispiace dirlo, dalla zavorra della Poesia.

 

Le tirature medie del 2005 sono state le seguenti.

 








































TIRATURA MEDIA PER OPERA – 2005  


scolastica


Per ragazzi


Varia adulti


TOTALE


 - poesia e teatro


1.347


1.102


899


917


 - libri di avventura e gialli


1.400


8.690


12.618


11.198


 - altri romanzi e racconti


3.208


6.339


7.706


7.192


Testi letterari moderni


3.005


7.063


7.205


6.961


 

 

Può essere interessante esaminare le tirature medie dei “letterari moderni”, anche suddivise per tipo di editore. Esse, secondo una mia rielaborazione dei dati Istat, sono le seguenti:

 

 











































 

TIRATURA MEDIA PER OPERA – 2005  (comprende anche scolastici e per ragazzi)

 

 


 


Piccoli editori  


Medi editori 


Grandi editori 


TOTALE 


 - poesia e teatro


                               639


                               688


                              1.118


                                917


 - libri di avventura e gialli


                             1.132


                             1.797


                           11.984


                            11.198


 - altri romanzi e racconti


                             1.360


                             1.543


                             8.313


                             7.192


Testi letterari moderni


                               1.094


                               1.281


                               8.310


                              6.961


 

 

Come si può osservare, il giallo (in senso lato) è in questo momento, e da vari anni, il settore che vende di più.  

La poesia, anche se proposta da grandi editori, non riesce a conquistare il pubblico.

 

Tenuto conto del fatto che i dati comprendono anche i libri di autori stranieri e che stiamo parlando di tirature e non di vendite effettive, i numeri dell’Istat confermano che pensare di arricchirsi con i diritti d’autore sia un pensiero che è bene abbandonare.

 

 

 (Fonte: indagine Istat sulla produzione libraria – anno 2005

alcuni dati Istat sono stati rielaborati dall’autore)

 

Segue…

martedì 5 giugno 2007

Alla fine della Fiera (dati sul mercato del libro) – 11

I libri possono essere divisi in Opere scolastiche (che non comprendono i testi universitari e parascolastici che fanno parte della varia), Opere per ragazzi e Opere di varia per adulti.

 

La Varia (che comprende in realtà un po’ di tutto, dai dizionari, alle guide turistiche, ai romanzi)  rappresenta con 49.767 titoli i tre quarti circa delle pubblicazioni.

Le opere scolastiche sono state 6.258 e hanno rappresentato il 18,1% del pubblicato del 2005.

Le opere per ragazzi sono state 3.718 pari al 8,6% delle opere pubblicate.

 

Gli scolastici e i libri per ragazzi alzano la tiratura media generale. Infatti la tiratura media degli scolastici è di 8.523 copie, quella dei libri per ragazzi è di 6.850 copie, mentre quella dei libri di varia è di 3.666 copie. Nel complesso la tiratura media delle opere pubblicate nel 2005 è stata di 4.373 copie.

 

A questo punto urgono due precisazioni.

 

La prima è che l’Istat rileva la tiratura, ovvero il “numero complessivo di copie di un’opera libraria, stampate contemporaneamente nella medesima forma.”

 

Quindi si parla di copie stampate e non di copie effettivamente vendute. In realtà, ove si voglia parlare di vendite occorre sottrarre alla tiratura, oltre alle classiche rimanenze di magazzino, le copie distribuite gratuitamente, quelle presso le librerie in conto deposito (che la libreria acquista solo nel momento in cui le rivende) e le copie che dopo essere state vendute vengono rese (se le librerie hanno acquistato con diritto di reso).

Nel complesso le rese e gli invenduti rappresentano una quota importante della tiratura. L’incidenza di questa quota viene influenzata da molteplici fattori e varia moltissimo da libro a libro. A titolo molto indicativo, non è lontano dalla realtà ipotizzare, almeno per i piccoli editori, una percentuale media del venduto pari a circa la metà della tiratura.    

 

La seconda precisazione è che a questo punto entriamo in piena legge Trilussa (ricordate: due polli più zero polli fanno un pollo a testa, ma uno dei due uomini muore di fame).

 

Dunque i libri di testo per le scuole primarie, che tirano mediamente quasi 23.000 copie, e i dizionari della Scolastica alzano la media mentre la Varia la abbassa.

 

Nella stessa Varia si va dai romanzi d’avventura e gialli che tirano mediamente 12.618 copie ai poveri libri di poesia che hanno una tiratura di circa 900 copie.

E, volendo distinguere, sulla media dei romanzi di avventura incidono negativamente, sia pur in maniera modesta dato il loro scarso peso in senso assoluto, le pubblicazioni dei piccoli e medi editori che abbassano il risultato ottenuto dai grandi editori.

 

Ma anche il risultato dei gialli dei grandi editori è formato dalle centinaia di migliaia di copie vendute da Faletti e dai ben più modesti risultati ottenuti da tanti altri.

 

Detto questo, andiamo a vedere i nostri polli

 

 

(Fonte principale: indagine Istat sulla produzione libraria – anno 2005

alcuni dati Istat sono stati rielaborati dall’autore)

 

Segue…