giovedì 26 aprile 2007

La Biblioteca Nazionale di Firenze

Due parole sulla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, la biblioteca alla quale per legge deve essere spedita una copia di ogni libro che viene stampato in Italia, ovvero, di conseguenza, la biblioteca che contiene tutti i libri pubblicati dal 1870 in poi.


Già questo mette una certa impressione.


Si consideri che poi, almeno ai tempi miei, moltissimi studenti, sia fiorentini che fuorisede, andavano a studiare tutti i giorni in Nazionale.


Si può comprendere così come la BNCF abbia un peso importante nell'immaginario di tanta parte dei fiorentini (e dunque, come potevo fare a meno di ambientarci un libro). 


Riporto alcuni dati tratti dal sito della BNCF.


Patrimonio librario





La Biblioteca dispone di un patrimonio di oltre 5.300.000 volumi a stampa, 115.000 testate di periodici di cui circa 15.000 in corso, 3.700 incunaboli, 25.000 manoscritti, 29.000 edizioni del XVI secolo e circa 1.000.000 di autografi. Le scaffalature dei depositi librari coprono attualmente 105 Km  lineari, con un incremento annuo di 1 Km e 475 metri.

Questa ricchezza fa della BNCF la più importante biblioteca italiana, nonché l'unica che possa documentare nella sua interezza lo svolgersi della vita culturale della Nazione.





http://www.bncf.firenze.sbn.it/informazioni/testi/patrimonio.htm


 


 


Origini e funzioni della Biblioteca






L'attuale Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze ha origine dalla biblioteca privata di Antonio Magliabechi, costituita da circa 30.000 volumi, lasciata nel 1714, secondo il suo testamento, "a beneficio universale della città di Firenze".
Per incrementare la nascente Biblioteca nel 1737 fu stabilito per decreto che vi fosse depositato un esemplare di tutte le opere che si stampavano a Firenze e dal 1743 in tutto il Granducato di Toscana.
Nel 1747 fu aperta per la prima volta al pubblico con il nome di Magliabechiana. Negli anni seguenti la Biblioteca fu arricchita da numerosi lasciti e doni, a cui si aggiunsero poi le librerie ex monastiche incamerate a seguito delle soppressioni delle corporazioni religiose.

Nel 1861 la Magliabechiana venne unificata con la grande Biblioteca Palatina (costituita da Ferdinando III di Lorena e continuata dal suo successore Leopoldo II) ed assunse il nome di Biblioteca Nazionale e dal 1885 l'appellativo di Centrale. Dal 1870 riceve per diritto di stampa una copia di tutto quello che viene pubblicato in Italia.

Originariamente la Biblioteca ebbe sede in locali che facevano parte del complesso degli Uffizi; nel 1935 fu trasferita nella sua sede attuale, costruita, a partire dal 1911, su progetto dell'architetto Cesare Bazzani e successivamente ampliata dall'architetto V. Mazzei.
L'edificio, uno dei rari esempi di edilizia bibliotecaria, fa parte dell'area monumentale del complesso di Santa Croce. Dal 1886 al 1957 la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (BNCF) ha pubblicato il "Bollettino delle pubblicazioni italiane ricevute per diritto di stampa", divenuto a partire dal 1958 "Bibliografia nazionale italiana" (BNI).
La BNCF è anche sede pilota nella creazione del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN) che ha come obiettivo l'automazione dei servizi bibliotecari e la costruzione di un indice nazionale delle raccolte librarie possedute dalle biblioteche italiane.

L'alluvione del 1966 ha causato gravissimi danni, in particolare all'intera emeroteca, alla preziosa raccolta delle Miscellanee, al fondo Magliabechiano, al fondo Palatino e a numerose altre raccolte, nonché a tutti i cataloghi a schede e a volume, all'apparato bibliografico delle sale di lettura e agli arredi.
Parte rilevante dei fondi danneggiati sono stati recuperati ad opera del Centro di restauro appositamente creato, ma una parte consistente è andata definitivamente perduta.





http://www.bncf.firenze.sbn.it/informazioni/testi/origine_e_funzione_della_bibliot.htm


 


 

4 commenti:

cavalierginevra ha detto...

..e cosa c'è di più affascinante del perdersia FRA chilometri di logorroiche parole.. :D
..cavaliera di parole.. :D

razza75 ha detto...

Ignoravo che esistesse una legge di questo tipo!
Quindi, per esempio, anche il tuo libro fa parte del patrimoniodi questa biblioteca?
A proposito, ieri ho finalmente cominciato a leggerlo!
Ciao

scriverecala ha detto...

Ebbene sì, caro Razza, anche il mio libro fa parte del patrimonio della BNCF, come d'altronde tutti i libri italiani.

In più ho avuto modo di darne una copia alla Direttrice Ida Fontani e ne hanno comprate alcune copie persone che lavorano lì.

Spero che non mi facciano causa.

Mi auguro che UP ti piaccia. Buona giornata.

scriverecala ha detto...

"... e cosa c'è di più affascinante del perdersi FRA chilometri di logorroiche parole.."

In effetti ho scritto un racconto sul custode di una delle ultime biblioteche rimaste al mondo, ormai non più visitate da nessuno, che si distrae facendo footing tra i libri o correndo con una macchinina elettrica tra gli scaffali.