giovedì 12 aprile 2007

E ti vengo a cercare

E ti vengo a cercare


E ti vengo a cercare
anche solo per vederti o parlare

perché ho bisogno della tua presenza

per capire meglio la mia essenza.

Questo sentimento popolare

nasce da meccaniche divine

un rapimento mistico e sensuale

mi imprigiona a te.

Dovrei cambiare l'oggetto dei miei desideri

non accontentarmi di piccole gioie quotidiane

fare come un eremita

che rinuncia a sé.

E ti vengo a cercare

con la scusa di doverti parlare

perché mi piace ciò che pensi e che dici

perché in te vedo le mie radici.

Questo secolo oramai alla fine

saturo di parassiti senza dignità

mi spinge solo ad essere migliore

con più volontà.

Emanciparmi dall'incubo delle passioni

cercare l'Uno al di sopra del Bene e del Male

essere un'immagine divina

di questa realtà.

E ti vengo a cercare

perché sto bene con te

perché ho bisogno della tua presenza


 


Un tempo sentivo e risentivo la canzone di Battiato pensando a chi dovevo andare a cercare.


Poi, mi sono reso conto che Battiato forse non l’aveva scritta riferendosi ad una donna ma poteva anche semplicemente essere riferita ad una persona qualsiasi, che comunque fosse in grado di produrre equilibrio in chi la frequentava.


Alla fine mi è venuto un lampo.


A prescindere da a chi pensasse Battiato, la persona che io andavo cercando, quella che mi poteva dare equilibrio, che mi poteva far migliorare, che mi serviva trovare, ero semplicemente io. 


Io dovevo cercare Sergio Calamandrei, perché lui era la sola persona sulla quale avrei potuto sempre contare, l’unica che non mi sarebbe mai venuta a mancare, una volta trovata ed accettata in tutti i suoi aspetti, l’unica che mi poteva dare stabilità.


Poi va bene amare gli altri, va bene aprirsi al mondo, ma non dovevo cercare la mia forza, la mia energia, il senso della mia vita al di fuori di me.


 


E allora ho continuato a sentirla, la canzone di Battiato, ma come un inno a me stesso, un invito a migliorarmi, una diffida ad utilizzare le altre persone come luoghi su cui riversare le mie aspettative invece che apprezzarle per quello che erano in realtà.

2 commenti:

puroQuore ha detto...

Grazie, è molto vicino a quello che sento oggi, per certi motivi del mio vissuto io sono riuscito a cercarmi finora nell'altro e mi sono trovato al massimo in un solo altro, adesso ho capito che era lo specchio più fedele di me stesso, una specie di immagine alla rovescia, con assonanze e dissonanze importanti ma vitali per me.. invece adesso devo capire e sto capendo che è solo in me che devo cercare tutto per poi poter essere qualcosa per qualcuno reciprocamente. con fatica, giorno per giorno. A presto :-)

scriverecala ha detto...

Capire questa cosa è già essere a metà del cammino. Il resto è discesa.
C'è ancora un po' da faticare ma di sicuro ce la farai.
Buon proseguimento.