giovedì 5 aprile 2007

Come raggiungere la felicità

Premettendo che non è una poesia,


 


diverso tempo fa scrissi alcune righe su un pensiero che mi era venuto in mente:


 


Quante sono le cose che ho desiderato e non ho avuto?


A questa domanda ognuno risponde diversamente


e non in ragione delle cose che ha avuto


ma a seconda di quante ne ha desiderate.


 


Il pensiero forse non era espresso chiaramente né in bella forma ma mi sembrava valido. Mesi dopo (forse un anno dopo) ci sono tornato a ripensare. Non trovavo l'appunto originale e il 25/1/2001 ho scritto nuovamente il pensiero, nella forma che segue:


 


E poi, a un certo punto, arriva il momento del bilancio


e confronti le cose che hai fatto con le cose che hai sognato


e allora, per quanto tu abbia potuto fare


sei felice o meno non in ragione a quanto hai fatto


ma a quanto hai sognato.


 


Riflettevo poi che, in realtà, uno pensa sempre le solite cose.


Di questo tema, in fondo, ho già diffusamente scritto in Madame Bovary e in Fiabamara.

5 commenti:

akio ha detto...

la "riscrittura" un'arte che si va perdendo. ciao sergio

akio ha detto...

anche il "mio" piero chiara è stato un maestro nell'arte del racconto.

visionioniriche ha detto...

.."ma io sono fiera del mio sognare di questo eterno mio incespicare e rido in faccia aquello che cerchi e che mai avrai.."F.G
Ciao sergio,ti mando un saluto e i miei auguri per delle serene giornate in famiglia..
Cami

scriverecala ha detto...

Auguri anche a te, Cami, e a tutti quelli che passeranno su questo blog.

razza75 ha detto...

Se ho ben capito quello che intendi, è un po' come dire che l'importante non è quello che si raggiunge, ma la strada che fai per raggiungerlo... che è un'idea con cui sono d'accordo.