Premettendo che non è una poesia,
diverso tempo fa scrissi alcune righe su un pensiero che mi era venuto in mente:
Quante sono le cose che ho desiderato e non ho avuto?
A questa domanda ognuno risponde diversamente
e non in ragione delle cose che ha avuto
ma a seconda di quante ne ha desiderate.
Il pensiero forse non era espresso chiaramente né in bella forma ma mi sembrava valido. Mesi dopo (forse un anno dopo) ci sono tornato a ripensare. Non trovavo l'appunto originale e il 25/1/2001 ho scritto nuovamente il pensiero, nella forma che segue:
E poi, a un certo punto, arriva il momento del bilancio
e confronti le cose che hai fatto con le cose che hai sognato
e allora, per quanto tu abbia potuto fare
sei felice o meno non in ragione a quanto hai fatto
ma a quanto hai sognato.
Riflettevo poi che, in realtà, uno pensa sempre le solite cose.
Di questo tema, in fondo, ho già diffusamente scritto in Madame Bovary e in Fiabamara.
5 commenti:
la "riscrittura" un'arte che si va perdendo. ciao sergio
anche il "mio" piero chiara è stato un maestro nell'arte del racconto.
.."ma io sono fiera del mio sognare di questo eterno mio incespicare e rido in faccia aquello che cerchi e che mai avrai.."F.G
Ciao sergio,ti mando un saluto e i miei auguri per delle serene giornate in famiglia..
Cami
Auguri anche a te, Cami, e a tutti quelli che passeranno su questo blog.
Se ho ben capito quello che intendi, è un po' come dire che l'importante non è quello che si raggiunge, ma la strada che fai per raggiungerlo... che è un'idea con cui sono d'accordo.
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