mercoledì 30 maggio 2007

Alla fine della Fiera (dati sul mercato del libro) – 8

Per saperne di più sull’editoria, sulle tirature dei libri e sui lettori italiani è opportuno consultare le statistiche dell’Istat.


Con una premessa: nel valutare i risultati statistici occorre ricordare sempre i polli di Trilussa (se tu mangi due polli ed io nessuno, per lo statistico abbiamo mangiato un pollo a testa, ma io ho fame).

 

L’Istat, a partire dal 1951, realizza ogni anno un’indagine sulla produzione libraria italiana che viene diffusa in forma provvisoria ogni ottobre in occasione della Fiera del Libro di Francoforte. I dati definitivi sono poi diffusi ad aprile. Attualmente, quindi, sono disponibili i dati provvisori del 2005 e quelli definitivi del 2004.

 

Prima di partire con l’esame dei dati è bene intenderci sulla terminologia adottata dall’Istat.

 

L’istituto, conformandosi ai criteri dell’Unesco, considera nella sua indagine le opere librarie di almeno cinque pagine, con esclusione di quelle stampate dall’editore per conto terzi.


Nell’indagine dell’Istat sulla produzione libraria, tra le opere librarie sono compresi:

- pubblicazioni ufficiali dello Stato o di altri enti pubblici;

- estratti di pubblicazioni;

- libri diffusi con cadenza periodica e numerazione progressiva, attraverso le rivendite di giornali e altri canali (romanzi rosa, gialli, ecc.);


e sono invece esclusi:

- cataloghi, listini prezzi e in genere pubblicazioni propagandistiche di attività industriali, commerciali o turistiche, a condizione che siano distribuiti gratuitamente e che il testo letterario, tecnico o scientifico non sia prevalente rispetto a quello strettamente pubblicitario;

- orari, elenchi telefonici, programmi di spettacolo, calendari e simili;

- opere musicali ove il testo letterario sia di scarsa importanza;

- carte geografiche, topografiche, ecc. non rilegate sotto forma di atlante;

- album con figurine che non contengano un testo narrativo:

- opere pubblicate da un editore in conto terzi.

 

Un’opera, per essere censita, deve avere almeno 5 pagine. Se ne ha almeno cinque ma meno di 49, copertine escluse, viene considerata un Opuscolo, sopra le 49 pagine è un Libro.

 

Gli editori sono suddivisi in piccoli (che pubblicano da 1 a 10 opere all’anno), medi (che ne pubblicano da 11 a 50) e grandi (che superano le 50 pubblicazioni annue). Nell’ambito dell’indagine dell’Istat sulla produzione libraria si considerano, oltre alle case editrici, anche i centri di studio e gli enti che svolgono attività editoriale come attività non prevalente.

 

 (fonte: la Nota metodologica relativa all’indagine sulla produzione libraria 2005)

 

Segue…

 

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