lunedì 16 giugno 2008

Parigi 1985 - 7

Parigi 1985 - 7

Ammirando i quadri del Louvre spesso capita di dimenticarsi del Louvre stesso.
Per fortuna talvolta, incastrata tra due opere, mi rapisce una finestra con scorci magnifici sull'immenso cortile.




Esamino con più attenzione le sale, astraendomi da dipinti e turisti. E' difficile immaginare che degli uomini abbiano vissuto in queste stanze rarefatte, in questi corridoi senza fine; siamo troppo distanti dal concetto di abitazione.
Ma il Louvre non era una dimora; era una reggia, anzi, l'incarnazione massima del concetto di "grandeur", di vastità, di imponenza che permea tutta Parigi. In effetti ogni monumento, ogni parco parigino è fatto per destare questa impressione di magnificenza e sovrabbondanza.




Oserei dire che Parigi è una città per certi versi esagerata. E' una città coreografica fatta forse più per essere ammirara che vissuta; basti pensare alle mille fontane ed ai suoi giardini perfetti ma incalpestabili. E' una città alla quale la storia, attraverso secoli di sovrani potenti e orgogliosi, ha dato una impronta unitaria e precisa come di raro capita osservare.
Ancora oggi Parigi è il simbolo della Francia e come tale viene mantenuta curatissima ed impeccabile, senza crepe nei muri, senza sporco per terra, senza aiuole devastate.
Così, a testa alta, Parigi si sottopone all'implacabile flusso di turisti e ne esce vincitrice. E tutto ciò ci turba leggermente, perchè gli italiani temono l'orgoglio, ma non può che essere ammirato ed apprezzato.
Un po' invidiosi, un po' sarcastici, a chi ci chiede rispondiamo che Parigi è troppo bella per essere vera.





Testi di Sergio Calamandrei (www.calamandrei.it)

Foto di Akio (Caro televip e A video spento)

 

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Segue…






1 commento:

akio ha detto...

concordo.. parigi vince ed esce a testa alta dall'invasione di turisti... è una "signora" con una fortissima personalità. ciao sergio