venerdì 20 giugno 2008

Parigi 1985 - 10

Parigi 1985 - 10

Colonnine, statue, altorilievi e guglie adornano Notre-Dame.
Vi si legge dietro il lavoro oscuro di centinaia di artigiani ognuno dei quali ha contribuito individualmente, con genio o con semplice manualità, a questa secolare opera.
E' la somma di molteplici e variati sforzi come questi che ci ha regalato i talora asimmetrici capolavori medievali.
Ora non esiste più niente di simile; le costruzioni moderne sono monumenti immensi a gloria del loro unico artefice: l'architetto.




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Sono stato alla Defense, il quartiere moderno. Lì tutti i migliori architetti hanno realizzato ognuno il suo grattacielo. Tutti questi grandissimi palazzi sono coordinati in un vasto complesso interdetto alle macchine e decorato da giardini e fontane.



La Defense è molto bella, è la migliore espressione complessa di architettura moderna che io sinora abbia visto ma è una bellezza geometrica e razionale, liscia di specchi e acciai, vi regna un'armonica simmetria di squadre e compassi che non dispiace, che rallegra ma che non può commuovere perchè manca di pàthos, di drammaticità.
Un grattacielo nasce dallo sforzo di una azienda, non dal contributo totale di una città e nasce in cinque anni, senza coinvolgere i decenni e i secoli. Ma soprattutto, come ho già detto, geometria e simmetria ben poco concedono all'apporto dei singoli. Unico resta l'architetto; per gli altri rimane la consueta alienazione della produzione industriale di massa. 
 



Testi di Sergio Calamandrei (www.calamandrei.it)

Foto di Akio (Caro televip e A video spento)

 


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Segue…






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