venerdì 1 febbraio 2008

Le dimensioni non contano?

Le dimensioni contano o non contano, quando si tratta di scrivere un testo?

Stavo riflettendo ancora una volta sul fattore lunghezza; sul fatto che mi risulta molto difficile talvolta rispettare le stringenti condizioni di lunghezza massima di un racconto poste per partecipare a dei concorsi o per essere pubblicato in un’antologia.




Data la grande fatica che faccio a scrivere quando ho limitazioni di lunghezza mi ero convinto un po’ semplicemente che mi fosse più congeniale la dimensione del romanzo rispetto a quella del racconto.



Mi sono ricordato, però, l’immenso lavoro che è stato anche scrivere il mio romanzo.


Sono andato, quindi, a cercare le cose che ho scritto con maggiore naturalezza e facilità e mi sono reso conto che erano racconti di circa 10.000 parole (ovvero 60.000 caratteri spazi inclusi, circa 33 cartelle da 1.800).


Si tratta, in sostanza, di racconti “non brevi”, in cui c’è il tempo per presentare e far crescere i personaggi e sviluppare una storia. In definitiva, non mi pare che si possa parlare di racconti esageratamente lunghi; sono circa trenta pagine di libro stampato.

Purtroppo la misura richiesta oggi è spesso di 8 o 10 cartelle al massimo (14.400 o 18.000 caratteri), per indubbie esigenza di rapida lettura degli elaborati da parte dei giurati o per avere la possibilità di inserire in un’antologia un congruo numero di testi.
Si dice che ponendo dei limiti ristretti, la creatività dello scrittore venga esaltata.
A me pare, piuttosto, che uno sia costretto talvolta ad abbandonare il modo migliore per raccontare una storia e si debba adattare a soluzioni di ripiego.


3 commenti:

MaxWeb ha detto...

La questione credo sia soggettiva. Forse la soluzione migliore sarebbe scrivere come viene, e poi ridimensionare con un buon intervento di editing.

akio ha detto...

http://avide[..] di blog in blog - come quella rosa in maggio... di PanicEveSky - le dimensioni contano o non contano, quando si tratta di scrivere un testo? di sergio calamandrei - l'idea #86 di matisse - raggi laser che sembran fulmini di ilallallero [..]

razza75 ha detto...

A me non dispiace che vengano posti dei limiti di lunghezza: qualche volta, dover riuscire a esprimere lo stesso concetto con poche parole, rende la sfida più interessante e insegna a fare quello che (come ben sai) King definisce "uccidere i propri figli": per tutti quelli che scrivono, la fase della seconda stesura è più complessa, perchè spiace dover rinunciare a qualcosa che è costato fatica.
Ma il risultato è spesso migliore.

Ovviamente, come tutte le "regole", è fatta per essere contraddetta.
;-)