giovedì 14 febbraio 2008

Il maghetto e la maga

Segnalo un’analisi molto articolata e approfondita sulle ragioni del successo di Harry Potter, pubblicata da Carlo Menzinger  in questo post.

 

Nella annosa controversia sulla “rispettabilità letteraria” degli autori di grande successo commerciale (secondo buona parte degli addetti ai lavori, piacere a tanti dovrebbe essere sinonimo di scarsa qualità), Carlo si schiera con decisione dalla parte della Rowling, da lui ritenuta un genio (o una maga, se si vuole rimanere in tema).

 
Io, pur avendo letto solo una piccola parte della saga della saga di Harry Potter, concordo con Carlo. Secondo me, bisogna avere sempre il massimo rispetto per gli autori che vendono molto. A leggerli con attenzione, qualcosa si impara sempre.

Anzi, a dire il vero, io ritengo che uno scrittore possa imparare qualcosa dalla lettura di ogni libro, anche di quelli decisamente scarsi (i libri pessimi sono, a dire il vero, i più istruttivi perché fanno capire quali sono gli errori da evitare).

 

Tornando all’analisi di Carlo, ne consiglio vivamente la lettura, perché esplora con grande lucidità i meccanismi che possono portare al successo un’opera letteraria.

 

Peraltro Carlo mi aveva già esposto molte di queste idee nel 2004, quando avevamo provato a vedere se era il caso di scrivere a quattro mani una serie di libri per ragazzi. Avevamo anche buttato giù un paio di ipotesi alternative, con tanto di schemi dei personaggi e descrizioni sommarie dei mondi fantastici in cui avremmo potuto ambientare la trama.

 

Poi, alla fine, abbandonammo l’idea di scrivere insieme quel libro, più che altro perché la scrittura per ragazzi è un po’ particolare e richiede una attitudine che io sento di non avere. Scrivere forzando il mio stile, quindi, non sarebbe stato per me divertente e, soprattutto, non avrebbe portato a buoni risultati.

 

Carlo, invece, che è ben più eclettico di me (tra l’altro è anche poeta), so che ha portato avanti quella sua idea e ha quasi completato un paio di romanzi brevi adatti per lettori di dieci/dodici anni. Non dubito che presto avremo la possibilità di vederli pubblicati.

 

Per chi voglia ascoltare Carlo Menzinger parlare, ricordo l’appuntamento di questo sabato, il 16 febbraio alle 17 in Firenze, presso la Galleria Donatello, Via Degli Artisti 2R per la Serata  Ucronica, alla quale porterò anche il mio modesto contributo.

5 commenti:

Menzinger ha detto...

Grazie per la citazione e l'apprezzamento. Hai detto una grande verità: da ogni libro c'è qualcosa da imparare e non solo per uno scrittore! Ogni libro ci regala una nuova vita!
I bestseller ci devono insegnare cosa piace al pubblico, i classici cosa rende un libro "immortale", gli "scarti" cosa è stato sbagliato.
Trovare la "formula magica" per scrivere un romanzo credo sia dffiicile quasi quanto trovare la "pietra filosofale" (tanto per restare in tema di HP) ma si può tentare!

bookswebtv ha detto...

un in bocca al lupo per l'ucronico carlo! :)

akio ha detto...

grazie peravermi fatto conoscere il menzinger.

MaxWeb ha detto...

Ho letto: fantastico. Grazie per la citazione. ...adesso dovrò davvero leggerlo, 'sto HP.
L'articolo di Baricco l'avevo già letto, interessante, vero?
A risentirci presto.

scriverecala ha detto...

Sono perfettamente d'accordo con jumpOnBoard, occorre aver letto un autore prima di giudicarlo; non si può parlar male per sentito dire.
Personalmente, se non ho letto, mi astengo dai giudizi. Per esempio: di Moccia non posso dire nulla. Prima o poi leggero uno dei libri di mia figlia e allora potrò farmi un'idea.

Al limite, avendo tante cose da leggere, i pre-giudizi negativi possono indirizzarmi nella scelta di cosa leggere e cosa no, anche se sono sicuro che così facendo mi perdo qualcosa che avrebbe potuto interessarmi.