Ho idee abbastanza precise sull'argomento mafie.
E' un discorso un po' lungo. Per il momento vorrei solo dire che secondo me la lotta alle mafie è indubbiamente la prima priorità dell'Italia (anche se considerassimo la cosa soltanto dal punto di vista economico: si parla di scarsa crescita economica del nostro Paese, di problemi occupazionali e di evasione fiscale fornendo le ricette più disparate a questi problemi senza che mai venga citata nel dibattito l'influenza su questi fattori dell'esistenza di ampie fette di territorio non soggette, di fatto, al controllo dello Stato. Il CENSIS nel 2003 ha quantificato gli effetti della presenza mafiosa, per le imprese meridionali, in 7,5 miliardi di euro l'anno negli ultimi 20 anni. La stessa presenza comporta la perdita di 180.000 nuovi posti di lavoro ALL'ANNO. Per quel che riguarda il fisco, guardando la cosa da un punto di vista sostanziale e non morale, mi chiedo con che faccia lo Stato possa pretendere da un commerciante di emettere gli scontrini quando lo stesso commerciante deve pagare il pizzo tutti i mesi, ha il negozio sommerso dai rifiuti e se gli capita di andare in ospedale deve pregare il Cielo perchè questo gli consenta di tornare a casa vivo).
E' facile immaginare quale Paese saremmo se ci liberassimo del fardello mafioso, o, almeno, lo riducessimo. Invece non se ne parla mai, come se la cosa non esistesse. Mi sembra sempre di rivedere il film di Benigni, Jonny Stecchino, dove lo "zio" illustra le piaghe della Sicilia (l'Etna, la siccità e ... quella senza dubbio più importante: ... il traffico)
http://www.youtube.com/watch?v=KRE6eSjfSSk
1 commento:
Pensa che al concorso ho conosciuto una ragazza napoletana, Federica. lei mi diceva che da loro è inutile tentare di aprire un'attività, tanto ... (e quel "tanto" parlava da sè) e dunque son tutti lì a far concorsi pubblici. Mi è sembrato triste e fatalista. Lei poi quel concorso l'ha vinto.
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