lunedì 7 gennaio 2008

L'occasionissima del lunedì: citazioni

L’occasionissima del lunedì, ovvero la pagina del mio sito www.calamandrei.it che ogni lunedì consiglio di leggere, questa volta è la pagina delle citazioni,

 

[Chi condivide l'idea che l'acquisizione dell'esperienza sia un processo faticoso (anche dal punto di vista del bulbo oculare) può vedere (andandoci attraverso la pagina citazioni) la pagina citazioni versione iniziale. Per chi ritiene, invece, che la trasmissione dell'esperienza sia un atto d'amore, ho predisposto la pagina citazioni hard]

 

Come ho già avuto modo di scrivere, amo così tanto le citazioni che ne L’unico peccato ho creato il Dottor De Matteis, un anziano signore che viene così presentato da un altro dei personaggi:

“ha una sua personalissima teoria in base alla quale, per quanto ci si possa sforzare, non è possibile pensare, scrivere o fare alcunché di originale poiché nel mondo è già stato tutto pensato, scritto o fatto. Dice che se in vita sua gli venisse in mente un solo pensiero originale si reputerebbe un genio perché solo dei geni è il creare concetti originali. Non ritenendo di essere un genio, il mio caro amico non ha voluto mai scrivere niente e pertanto non può far parte del Club. Non volendo ripetere concetti già detti parla molto poco e, poiché teme che qualcuno possa pensare che lui si voglia spacciare per uno che crei nuovi concetti, parla perlopiù per citazioni.

– “Tutto ciò che è degno di essere fatto è stato fatto ripetutamente. Dalle cose mai fatte bisognerebbe tenersi, sospetto, molto alla larga” Max Beerbohm.

Dopo aver detto ciò, il vecchietto fece un breve sorriso di approvazione, poi riprese a fumare il sigaro.

 

2 commenti:

Menzinger ha detto...

Le citazioni sono interessanti, ma richiedono uno sforzo mnemonico forse eccessivo, percui io, in genere, "mi cito all'impronta"! (Scherzo ed esagero!)
Questo nel parlare. In realtà, scrivendo, anch'io faccio un discreto ricorso alle citazioni. Ne è sicuramente un esempio il mio romanzo "Giovanna e l'angelo" in cui alla narrazione delle vicende di Giovanna d'Arco, s'alternano spesso varie citazioni di autori celebri che già hanno parlato di lei o di altre eroine.
In questo caso, essendo il personaggio talmente noto ed utilizzato in letteratura, mi è parso doveroso riferirmi esplicitamente al lavoro di chi mi ha preceduto.
In un romanzo precedente (Il Colombo divergente), invece, più che della citazione diretta mi sono avvalso del sistema del riferimento nascosto. In molte descrizioni, si celano, infatti, riferimenti letterari e, soprattutto, storici, ma sta al lettore individuarli.

Ritornando all'affermazione del personaggio nel post, non sono poi così convinto che "Tutto ciò che è degno di essere fatto è stato fatto ripetutamente". Credo, invece, che vi sia sempre qualcosa di nuovo da inventare o scoprire e che basti guardare una questione da una diversa angolazione per avere qualcosa di completamente nuovo.
Scrivendo ucronie, poi, mi rendo conto che anche la storia può essere riracontata in infiniti modi diversi. Infatti, la mia Giovanna d'Arco, ritengo immodestamente, è completamente diversa da tutti i suoi precedenti letterari e "storici" e lo stesso direi del Cristoforo Colombo del citato "Il Colombo divergente".

Menzinger ha detto...

Le citazioni sono interessanti, ma richiedono uno sforzo mnemonico forse eccessivo, percui io, in genere, "mi cito all'impronta"! (Scherzo ed esagero!)
Questo nel parlare. In realtà, scrivendo, anch'io faccio un discreto ricorso alle citazioni. Ne è sicuramente un esempio il mio romanzo "Giovanna e l'angelo" in cui alla narrazione delle vicende di Giovanna d'Arco, s'alternano spesso varie citazioni di autori celebri che già hanno parlato di lei o di altre eroine.
In questo caso, essendo il personaggio talmente noto ed utilizzato in letteratura, mi è parso doveroso riferirmi esplicitamente al lavoro di chi mi ha preceduto.
In un romanzo precedente (Il Colombo divergente), invece, più che della citazione diretta mi sono avvalso del sistema del riferimento nascosto. In molte descrizioni, si celano, infatti, riferimenti letterari e, soprattutto, storici, ma sta al lettore individuarli.

Ritornando all'affermazione del personaggio nel post, non sono poi così convinto che "Tutto ciò che è degno di essere fatto è stato fatto ripetutamente". Credo, invece, che vi sia sempre qualcosa di nuovo da inventare o scoprire e che basti guardare una questione da una diversa angolazione per avere qualcosa di completamente nuovo.
Scrivendo ucronie, poi, mi rendo conto che anche la storia può essere riracontata in infiniti modi diversi. Infatti, la mia Giovanna d'Arco, ritengo immodestamente, è completamente diversa da tutti i suoi precedenti letterari e "storici" e lo stesso direi del Cristoforo Colombo del citato "Il Colombo divergente".