venerdì 15 giugno 2007

Alla fine della Fiera (dati sul mercato del libro) – 19

Secondo l’indagine Istat “I cittadini e il tempo libero” svolta a maggio 2006, venti milioni e 300mila persone (il 37% della popolazione di 6 anni e più), non hanno letto neanche un

libro nei 12 mesi precedenti l’intervista.

 

“I non lettori sono soprattutto uomini (il 41,6% rispetto al 32,7% delle donne) e adulti (oltre il 36% nella popolazione di 55 anni e più, con un picco del 69,7% tra gli anziani di 75 anni e più); prevalgono tra le persone con basso titolo di studio (il 57,4% delle persone che possiedono la licenza elementare o nessun titolo non hanno letto neanche un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista), tra i ritirati dal lavoro (53,8%), le casalinghe (43,2%), gli operai (44,1%) e i lavoratori in proprio (40,7%).

 

La noia della lettura è la motivazione principale (29,8%); seguono la mancanza di tempo libero (25,2%), il preferire altri svaghi (19,6%), i problemi di vista, i motivi di salute, l’età anziana (14,5%), il preferire altre forme di comunicazione (11,6%), la troppa stanchezza dopo aver lavorato, studiato o svolto le faccende di casa (10,1%).

 

Vengono scarsamente indicate motivazioni quali il costo eccessivo dei libri (5,5%), la complessità del linguaggio contenuto nei testi (4,2%), il non avere un posto tranquillo dove mettersi a leggere (0,7%) o l’assenza di librerie ed edicole vicino casa (0,8%) o di biblioteche (0,7%).

 

E’ interessante, inoltre, notare che l’8,3% dei non lettori (pari a 1 milione e 700mila persone) dichiara come motivazione di “non lettura” il non saper leggere o il leggere male; in particolare, questa motivazione raggiunge il massimo tra i bambini da 6 a 10 anni (16,8%) e tra gli anziani di 65 anni e più (12,4% tra 65-74 anni e 16,1% dopo i 75 anni).”

 

“Un’alta concentrazione di persone tra i 25-54 anni (quelle più coinvolte nel mondo del lavoro) ha dichiarato di non avere tempo libero per leggere (con valori che superano il 40%), mentre i motivi legati alla salute e alla vista riguardano chiaramente l’età anziana (48,7% tra gli ultra settantacinquenni).

La stanchezza dopo lo studio e il lavoro sono invece prerogativa dei giovani di 11-24 anni (circa il 12%) e degli adulti di 25-54 anni (oltre il 14%).

Sono soprattutto i laureati e le persone con il diploma superiore a dichiarare di non leggere per mancanza di tempo libero (rispettivamente il 49,3% e il 42,9%) e perché troppo stanchi dopo aver lavorato, studiato o svolto le faccende domestiche (circa 15%). Le persone con la licenza elementare o nessun titolo segnalano più della media il non saper leggere o leggere male (15,2%) o il modo difficile in cui sono scritti i libri (5,9%). I diplomati e le persone con la licenza media, infine, dichiarano più degli altri di preferire altri svaghi (rispettivamente 24,3% e 23,6%) e altre forme di comunicazione (circa 13%).

 

Gli studenti che non leggono indicano come primo motivo la preferenza per altri svaghi (35%), seguito dalla mancanza di tempo e dal disinteresse (entrambi oltre il 29%), mentre per gli occupati il motivo fondamentale è la mancanza di tempo (48,8%) .”

 

Segue…

 

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