lunedì 23 febbraio 2009

scrivere un best seller in Italia

Facendo seguito ai commenti fatti al post precedente osservo che On writing di King è davvero un ottimo testo per chi voglia scrivere.


Il libro di Cerami Consigli a un giovane scrittore quando lo lessi lo trovai più teorico e un po' meno "operativo" del libro di King. Ma ora ho intenzione di rileggerlo.


La lista dei libri sulla scrittura che ho sinora letto è in questa pagina.


Il libro di Di Lorenzo di cui parlo nel mio post precedente riporta  regole proprio "americane" per scrivere quei romanzoni che troviamo dappertutto nelle nostre librerie.

Pur non essendo quello il tipo di libro che probabilmente vorrei scrivere (a parte l'aspetto economico) non sono così "antico" o "sofisticato europeo" da non riconoscere che taluni dei suggerimento forniti hanno indubbia validità.


 Tutto ciò è motivo di non rilassata riflessione quando vado a riesaminare le 20.000 parole che sinora ho scritto del seguito dell'UNICO PECCATO alla luce delle indicazioni che provengono da oltreoceano.


Occorrerà che io mediti un po' prima di procedere ulteriormente per capire sino a che punto sia il caso di recepire alcuni suggerimenti del Di Lorenzo.


Il quale, nel suo primo capitolo, dopo alcune americanate sul fatto che se si seguono le sue regole non dovrebbe essere difficile scrivere un libro da 20.000 copie ogni anno, dice anche una cosa che può essere parzialmente giusta:


"Vedete, negli Stati Uniti c'è (io avrei scritto "ci sono", a dire il vero; NOTA MIA) qualche migliaio di scuole di scrittura creativa; negli Stati uniti c'è sempre un qualche migliaio di scuole per ogni attività umana che lo meriti. La forza degli Stati Uniti è l'educazione; ormai dovrebbero averlo capito (quasi) tutti.


  In particolare, per quanto riguarda la scrittura, qual'è il risultato? Che la narrativa mondiale è dominata da loro. La vecchia Europa, patria dell'umanesimo, ha dovuto, volente o nolente, cedere le armi senza neppure troppo onore.


Allora bisogna fare come come in tutte le cose: dotarsi dell'umiltà necessaria e andare ad imparare. Con i proclami non si vincono le battaglie, tanto meno le guerre."   

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