venerdì 14 maggio 2010

Gialli che parlano di gialli e di scrittori


Doppia presentazione il 19 alla Edison di Firenze.
Un giallo che parla di un delitto ambientato nel mondo degli scrittori e un altro in cui la protagonista gestisce una libreria specializzata in gialli.
I due libri mi attirano e cercherò di fare un passo alla Edison, lavoro permettendo (e non è che permetta molto, in questo periodo).


 



EDISON BOOKSTORE


Mercoledì 19 maggio 2010 ore 18.00
INCONTRO CON Teresa Solana, Esmahan Aykol
Coordina l’incontro lo scrittore Marco Malvaldi
Sellerio Editore
 
Le scrittrici arrivano a Firenze dopo il Salone del Libro di Torino e presentano i loro ultimi libri usciti per la casa editrice Sellerio
Teresa Solana Scorciatoia per il paradiso
Esmahan Aykol Hotel Bosforo

 
 
Schede libri
Teresa Solana


Scorciatoia per il paradiso
Eduardo e Borja, i due gemelli opposti in tutto, investigatori dilettanti, sono alle prese con un omicidio nell’ambiente intellettuale: una scrittrice di storie erotiche femminili muore colpita con la statua trofeo del premio che ha appena ritirato. Un poliziesco e una fustigante satira d'ambiente.
 
Un gran numero di personaggi popola questo secondo romanzo della catalana Solana, come del resto il primo. Definiti commedie o romanzi di costume, ciò che è, infatti, caratteristico dei gialli della serie – che vede come conduttori dell’intreccio due gemelli, in tutto opposti, che gestiscono in nero un’agenzia di investigazioni – è l’unire al poliziesco una fustigante satira d’ambiente. Quasi un vaudeville, non privo di una traccia di cinismo. Così nell’inchiesta poliziesca, scorre una galleria di ritratti beffardi, ciascuno con la sua vicenda. Qui l’ambiente preso di mira è quello degli scrittori, col seguito di critici e giornalisti letterari; e il caso su cui Eduardo e Borja indagano è un delitto per cause – per dir così – narratologiche. Muore, colpita con la statua trofeo del premio che ha appena ritirato, Marina Dolç scrittrice di storie erotiche femminili disprezzate dalla critica e adorate dai lettori. L’assassino, verosimilmente, è uno dei numerosi ospiti che affollavano, al momento, la hall della premiazione; ognuno di essi è legato alla vittima da una variante dei tortuosi interessi dell’oligarchia intellettuale. Una strana circostanza muove i primi passi di Eduardo e Borja: Marina è morta nello stesso modo della protagonista del romanzo con cui lei ha vinto il premio, dal titolo Scorciatoia per il paradiso. L’unica cosa certa per il lettore è l’innocenza dell’indiziato numero uno, che la polizia ha chiuso in carcere in attesa di processo e che nel frattempo è stato macellato nel tritacarne della costruzione massmediatica del mostro (sospetto perfino di cannibalismo). Amadeu Ribot, l’accusato, all’ora del delitto girovagava per i bar di Barcellona, rabbioso per non aver vinto il premio. Unici testimoni della sua innocenza, il ladro improvvisato che l’ha rapinato e il tassista clandestino che l’ha riaccompagnato in albergo; comunque nessuno dei due può parlare. Il ladro è un traduttore esperto superprecario, messo sul lastrico da un banale incidente d’auto; il tassista sostituisce clandestinamente il cugino tassista ufficiale, puttaniere sistematico. Le loro storie coronano l’immagine della società che l’autrice inscena: una brulicante confusione in cui tutto è traballante e precario. I gemelli confusionari devono trovare altre vie per fare giustizia. L’indagine si chiude con un momento della verità, ironicamente da giallo deduttivo che svela l’imprevedibile.
 
Teresa Solana (Barcellona, 1962), scrittrice catalana, è traduttrice ed esperta di teoria della traduzione (dirige la «Casa del traductor» con sede nella storica cittadina di Tarazona, e ha scritto numerosi saggi e articoli). Con questa casa editrice ha pubblicato nel 2008 Delitto imperfetto.
 

 
Esmahan Aykol
Hotel Bosforo
Un giallo ricco d’ironia che ha per protagonista una donna tedesca-turca, che si trova spettatrice e partecipe dell’inchiesta su un omicidio ambiguo; ma protagonista vera, in un arioso abbraccio trepidante, è la città europea che sembra più promettere al momento: Istanbul.

Cosa ama tanto di Istanbul Kati Hirschel, tedesca-turca trapiantata in città, se per la maggior parte del tempo si trova immersa nel caos mobile della metropoli, porta tra oriente e occidente? Forse, più del kebab e delle sale da tè all’aperto che non la stancano mai, proprio il caos l’appassiona, frutto inebriante di una stratificazione di esseri umani profondamente diversi, il cui inatteso effetto è la convivenza e la capacità di comunicare. Kati ha vissuto a Istanbul per metà circa della sua vita di quasi quarantenne e ne conosce ogni angolo, gli svariati ambienti, i ritrovi esclusivi o popolari, i tanti quartieri che fanno città nella città. È indipendente, sola, alquanto vanitosa, erotica, e dirige la sua libreria specializzata in gialli. Per lavoro e per passione, incontra ogni tipo di gente, clienti, amici, vicini simpatici curiosi e vociferanti, in giro instancabilmente tra il mar di Marmara e il Bosforo. Inattesa, perché mai erano state intime, Petra, vecchia amica tedesca diventata attrice di una certa fama, la chiama. È scesa all’Hotel Bosforo, giunta nella vecchia capitale per un film di produzione turco tedesca. Subito Petra riversa sull’amica tutto il dolore di un’esistenza senza amore. Al successivo appuntamento, Kati viene a sapere che in albergo è stato consumato un crimine, ed è proprio Petra la principale sospettata. Arma del delitto, decisamente femminile, un asciugacapelli; vittima il regista tedesco, morto fulminato nella vasca da bagno della sua suite, con un bicchiere di whisky in mano. Con lui, Petra, a detta di tutti, aveva una relazione che però lei nega. Kati, per amicizia, si sente coinvolta e decide di assistere da vicino alle indagini. E si trova a condursi con abilità e civetteria tra produttori miliardari dal passato losco, poliziotti spicci, artisti, bohémien, corteggiatori, circuiti internazionali dell’orrore e vendette, e un amore; mentre le sue giornate sono movimentate dalle tante persone che popolano la sua complicata vita quotidiana. Lo scontro delle loro abitudini e dei loro pregiudizi, con i pregiudizi e le abitudini di un’europea occidentale, dà vita al gioco dell’orientalismo e dell’occidentalismo. Ed è un abbraccio a una metropoli carica di storia europea che ritorna in Europa.



Esmahan Aykol, nata nel 1970 a Edirne, Turchia, vive tra Berlino e Istanbul. Durante gli studi universitari in giurisprudenza ha lavorato come giornalista per radio e giornali turchi. Oggi, dopo una parentesi come barista, si dedica completamente alla scrittura. Hotel Bosforo è il primo romanzo della serie con protagonista Kati Hirschel.



EDISON BOOKSTORE


Piazza della Repubblica 27/r Tel: 055-213110
Info: info@libreriaedison.it www.libreriaedison.it

 

Nessun commento: