mercoledì 28 febbraio 2007

La capacità di scrivere

Devo vincere il sacro rispetto per la (mia) parola scritta.


Ovvero, in altri termini, scrivere sul blog non deve essere come scrivere un racconto o una poesia. Non sono parole destinate a rimanere incise per sempre nel flusso della storia; è un tipo di scrittura che deve avere una natura ed un significato simile al parlare.


Finchè non riuscirò a vincere la mia innata tendenza a scrivere ogni cosa come se dovesse essere perfetta mi sa che scriverò ben poco nel blog.


 


O forse è solo un problema di esercizio. Tutti i libri che parlano di scrittura concordano sul fatto che la capacità di scrivere vada allenata, scrivendo ogni giorno, e con continuità.


In effetti nei momenti in cui ho potuto farlo, sostanzialmente in estate, sostanzialmente quando ero in vacanza e non lavoravo, avevo acquisito una discreta velocità e portavo avanti il mio romanzo al ritmo di 1.400/1.500 parole al giorno.


 


Capisco che a qualcuno possa sembrare un po’ troppo  prosaico sentire misurare la sacra arte della scrittura in termini decisamente quantitativi: un tanto al chilo, un tanto all’ora. Ma il problema dei tempi di scrittura, uno che cerchi di portare in fondo un romanzo di centomila parole circa, se lo deve porre per forza.


 


Ai miei tempi mi ero fatto qualche calcolo sui tempi di realizzazione della prima stesura:


TECNICHE DI SEDUZIONE di Andrea De Carlo, circa 100.000 parole; a 1.400 parole al giorno sono 78 giorni lavorativi, ovvero 4 mesi (esclusi i weekend). A 1.000 parole al giorno sono 100 giorni, ovvero 6 mesi.


BAUDOLINO di Umberto Eco, circa 180.000 parole; a 1.400 pagine al giorno sono 132 giorni lavorativi, ovvero 7 mesi (esclusi i weekend). A 1.000 parole al giorno sono 180 giorni, ovvero 9 mesi.


 


Dato che non dovevo per forza scrivere un Baudolino, conclusi a suo tempo che la cosa era quindi fattibile.


E infatti la feci, anche se invece di metterci 4 mesi, come in teoria avrei potuto fare se non avessi avuto nient’altro da fare, ci ho messo svariati anni.


 


Ma questo (oh, se potessi solo scrivere e non far altro!) è il rimpianto di tanti.

3 commenti:

razza75 ha detto...

Anche se non sono parole destinate a rimanere incise nella pietra, trovo giusto il tuo desiderio di scrivere con accuratezza anche il blog.
Se non altro per rispetto per chi legge.
A volte si leggono blog che non si capisce che capo e coda vogliano avere, il tuo mi sembra bene avviato in senso opposto.
In bocca al lupo da un altro neofita!
Ciao

simonettabumbi ha detto...

Hai ragione, occorrerebbe scivere sul blog come colloquiando con un ipotetico qualcuno (a me viene in mente la mia psicologa) ma io ancora non ci riesco, forse perché ho messo un muro fra me e le persone (tu sai che problemi ho), e per il momento mi accontento di postarci i miei vecchi testi (visto che non riesco a riprendere la scrittura). Per me è già tanto, è uno spiraglio per far capolino nella vita :-) Sono felice di poter vedere la tua foto :-)))

bacino
simy

scriverecala ha detto...

Benvenuta Simy, lieto di averti qui.

P.S. io e Simy, che non ci siamo mai visti nè sentiti, è un anno che lavoriamo esclusivamente via mail a un racconto lungo-romanzo breve insieme ad un altro amico (lavoro a sei mani e tre teste). Solo ora abbiamo scoperto di avere entrambi un blog su Splinder.
Cose che succedono nella realtà virtuale.