Prendo spunto da un commento al precedente post per pubblicare le seguenti riflessioni (non la considero neppure una poesia; io non sono un poeta. Diciamo che sono pensieri in cui vado a capo spesso).
Perché fa così male?
Il mondo è pieno
di cose che non avrò
ma non c’è motivo
che le debba avere proprio io;
e allora mi chiedo
perché questo
fa così male.
Desideri mitici insoddisfatti
inquinano il mio tempo presente
il mio passato
e il mio futuro.
Capisco
che essere o avere altro
non risolverà il mio problema;
e allora mi chiedo
perché questo
fa così male.
Ci dev’essere un modo,
dico,
per lasciare
che i desideri
ci scivolino addosso
senza trafiggerci
senza avvelenarci
senza esserci.
Devo non volere
non vedere
e non voltarmi;
con lo sguardo fisso innanzi
gustare il presente
e non distrarmi
a desiderare il niente.
E allora mi chiedo
perché questo
fa così male.
3 commenti:
forse perché si finisce dentro degli ingranaggi fin da piccini?
forse perché così l'uomo va avanti?
forse perché siamo scemi.
;-)
LT
A volte penso che sia questo continuo affanarci dietro a desideri irraggiungibili ..che ci fa sentire VIVI..
Baci sergio ..la Liguria mi è piaciuta molto,il paesaggio ha un non so che di magico,poetico..mentre guardavo il mare sbattersi addosso a quelle scogliere a picco ho pensato che non è un caso che questa zona abbia 'partorito'i nostri piu' grandi cantautori..mare e poesia...che ne pensi al riguardo..??
@ LT - penso sia vera la seconda Penso sia un meccanismo inconscio che garantisce la sopravvivenza della specie. Anche a costo di farla soffrire.
@ Camilla - il mare, a dire il vero, non ha grande parte nel mio immaginario di cittadino dell'entroterra. Le coste liguri, con le loro scogliere schiaffeggiate dalle onde, hanno indubbiamente un grande fascino. Inducono a riflettere sulla piccolezza dell'uomo raffrontato alla forza della natura e quindi indubbiamente possono generare pensieri che portano a canzoni e poesie. Le digradanti spiagge versiliane inducono invece con più facilità a pensieri vanziniani.
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