lunedì 29 settembre 2008

IL CERCHIO IMPERFETTO di Sabrina Campolongo

Il cerchio imperfetto, pubblicato nel 2008 da Edizioni Creativa nella collana Declinato al femminile diretta da Francesca Mazzuccato, è il secondo libro di Sabrina Campolongo dopo la raccolta di racconti Balene bianche uscita nel 2007 per Michele Di Salvo Editore.


 


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A suo tempi feci una recensione di Balene bianche che sono andato a rileggere prima di scrivere questa, per l’umano timore che la mia scarsa memoria potesse indurmi a scrivere insanabili contraddizioni con me stesso. Sono invece rimasto piacevolmente sorpreso nel constatare che quanto avevo visto e avevo auspicato allora si sia compiuto nel romanzo Il cerchio imperfetto.


 


Affermavo, allora, che Sabrina Campolongo ha un grandissimo talento, e questo libro lo conferma in modo indubitabile. Mi auguravo, poi, che l’autrice realizzasse un romanzo, dato che nella brevità dei racconti, che, anche da un punto di vista tecnico, obbligano ad arrivare rapidamente al punto, le sue capacità si lasciavano talvolta travolgere dal suo intenso coinvolgimento con la materia trattata. Sabrina Campolongo, spesso, narra di soggetti, perlopiù femminili, con esistenze problematiche o che hanno subito traumi, turbate talvolta da problematiche psichiche o affossate nella miseria e nell’emarginazione. Questa che potrei definire, e non so quanto Sabrina me ne sarà grata, poetica del dolore e del disagio, mi risultava talvolta troppo esibita, se esposta in maniera forzosamente diretta e immediata nelle poche righe di un racconto. Auspicavo, quindi, che l’autrice esponesse queste problematiche in un romanzo, dove avrebbe avuto modo di diluirle e farle emergere in maniera più meditata e mediata.


 


Devo dire che sono rimasto davvero stupito di quanto brava sia stata Sabrina Campolongo a realizzare un romanzo in cui delle vicende potenzialmente disturbanti (si parla di una donna afflitta da attacchi di panico che ha un figlio autistico ricoverato in un istituto) si leggono con, oserei dire, notevole piacere (letterario, naturalmente).


 


Sempre nella recensione a cui accennavo in precedenza, avevo auspicato che Sabrina Campolongo scrivesse un giallo (già uno, inedito, ne ha scritto, che venne scelto nel 2000 tra i sei finalisti del premio Alberto Tedeschi giallo Mondadori). Il cerchio imperfetto non è certo un giallo ma l’autrice è comunque abilissima lo stesso nel gestire il progressivo svelamento della trama. Anche se, nel complesso, nel romanzo non accadono tanti eventi, in ogni capitolo il lettore viene sorpreso da qualcosa. Questo rende appassionante la lettura ed estremamente scorrevole.


 


Ma il punto di forza dell’autrice, a mio avviso, è nell’inestricabile fusione tra il suo stile di scrittura e la sua capacità di cogliere le sfumature dei sentimenti e financo i più impercettibili moti dell’animo dei protagonisti.


Ho provato a scindere il contenuto delle frasi dalla loro struttura e composizione e, spessissimo, non ci sono riuscito. In altri termini: l’autrice è talmente precisa nel descrivere certi particolari o certe sensazioni che viene da pensare che sarebbe oltremodo difficile narrarle con parole diverse da quelle da lei scelte. E, inoltre, il ritmo delle frasi suggerisce esso stesso le sensazioni che vengono descritte.


È questa necessità delle parole di Sabrina Campolongo che, unita alla sua affilatissima capacità di analisi psicologica, mi porta ad avere conferma che lei è una ottima scrittrice, che andrà tenuta d’occhio con attenzione perché, potenzialmente, ha un grande futuro davanti.


E speriamo che, prima o poi, pubblichi anche un giallo.


 


 


Sabrina Campolongo, è una trentenne lombarda che gestisce il vivace blog www.balenebianche.splinder.com. Nel 2005 uno dei suoi racconti è apparso sulla Writer’s Magazine Italia e un altro ha vinto il concorso letterario Ore contate ed è stato pubblicato sulla relativa antologia, curata da Ibis edizioni. Vari suoi racconti sono presenti in diversi siti nella rete.

venerdì 26 settembre 2008

L.A. Confidential di James Ellroy

L.A. Confidential di James Ellroy



Immagine di L.A. Confidential

Ho letto questo libro perchè avevo deciso di concedere a Ellroy un’ulteriore possibilità, sperando che questo romanzo fosse un po’ più classico e meno schizzato rispetto agli altri suoi che avevo letto (Le strade dell’innocenza e Perché la notte).


Il film che è stato tratto da questo giallo mi era piaciuto molto anche grazie all'interpretazione degli attori che ne formavano il ricchissimo cast (Bruce Willis, Kevin Spacey, Kim Basinger, Danny De Vito, Guy Pearce). Il romanzo, in effetti, è meno allucinato rispetto a quelli della saga del sergente Lloyd Hopkins, ma, malgrado le indubbie capacità di narratore di Elroy, non è riuscito a convincermi. Nel film la trama era stata molto semplificata e il periodo in cui si svolgeva la vicenda era molto più ristretto. Un'operazione del genere avrebbe giovato anche al romanzo che soffre un po' di prolissità. Pare quasi che l'autore, nel timore che il lettore si possa perdere nella marea di personaggi, abbia sentito il dovere di ripetere e riepilogare più volte i medesimi eventi. Gli stessi fatti, quindi, ad esempio, prima ci vengono narrati, poi vengono riepilogati in un facsimile di rapporto di polizia, poi ci vengono ricordati in un facsimile di articolo di giornale, poi ritornano nelle riflessioni di un investigatore, poi in quelle di un altro. Alla fine viene voglia di dire: l'ho capita, Elroy, questa cosa; andiamo avanti. Malgrado ciò, alcuni snodi della trama appaiono un po' forzati.


Nel complesso, consiglierei di non lasciarsi scappare il film, mentre il romanzo non mi appare imperdibile.

mercoledì 24 settembre 2008

Memorie di un cuoco di un bordello spaziale

Memorie di un cuoco di un bordello spaziale di Massimo Mongai (Robin edizioni) è il secondo capitolo delle avventure di un godereccio cuoco spaziale.



Immagine di Memorie di un cuoco di un bordello spaziale

Il primo romanzo, Memorie di un cuoco di astronave (che non ho letto), era stato Premio Urania 1997, pubblicato da Mondadori e Publigold/Mursia con 30.000 copie vendute.


Questo libro probabilmente è meno riuscito e appare parecchio slegato nella trama, formata da episodi sostanzialmente disconnessi tra loro della vita del protagonista. Mongai descrive con una certa fantasia numerose civiltà e specie aliene, ma restando sempre abbastanza in superficie e senza la brillantezza che può avere, ad esempio, un maestro in questo tipo di creazioni come Jack Vance.

lunedì 22 settembre 2008

La Volpe e la Luna di Loredana Squeri



La Volpe e la Luna è un breve romanzo giallo ironico ambientato in un immaginario paesino dell'appennino italiano.


Immagine di La volpe e la luna

L'amica Loredana ha una scrittura piacevolissima e sempre delicata e ironica che si trova confermata anche nella raccolta Una storia d’annata che contiene cinque suoi racconti gialli, sempre edita da Zona.


Ne La volpe e la luna viene descritta minuziosamente la vita di un piccolo borgo, comprese le beghe del consiglio comunale e le chiacchiere imperanti. Il forte senso di osservazione di Loredana, però, non si indirizza solo verso gli aspetti più divertenti o ridicoli dell'esistenza ma si apre spesso anche a riflessioni più profonde sul modo in cui gli uomini stanno al mondo.


In conclusione, mi pare che la seguente battuta, con la quale si chiude il romanzo, sintetizzi efficacemente lo spirito dell'opera:


"Sa, commissario, ho deciso di comprarmi un computer."


"Bravo, bravo. Sta attento a non farti ciulare."

venerdì 19 settembre 2008

Ucronie a Genova

Il sabato 4 ottobre sarà a Genova per una presentazione di UCRONIE PER IL TERZO MILLENNIO allostoria dell'umanità da Adamo a Berlusconi.


Gli amici liguri sono avvisati.


Riporto la locandina dell'incontro.


Ulteriori notizie su UCRONIE le potete trovare cliccando sul mio tag Ucronie.






Dopo il successo dei precedenti incontri di Firenze e Modena (vedi qui e qui) proviamo di nuovo ad incontrarci, questa volta a Genova.

Chiunque abbia voglia di discutere di libri e ucronia è invitato

 

SABATO 4 OTTOBRE 2008

ALLE ORE 17,00

 

SERATA UCRONICA

PRESSO L'AREA LIBERODISCRIVERE DI GENOVA

Via GT Invrea 38 rosso 1629 Genova

 

Renato Fancello

Segretario di redazione di Liberodiscrivere,

autore e "appassionato di letture"

presenta

l'antologia di allostorie (racconti con ipotesi di Storia alternativa)

 


UCRONIE

PER IL TERZO MILLENNIO

Allostoria dell'umanità da Adamo a Berlusconi

Edizioni Liberodiscrivere (www.liberodiscrivere.it)


46 racconti di 18 autori

curati da Carlo Menzinger

(autore anche dei romanzi ucronici "Il Colombo divergente" e "Giovanna e l'angelo",

editi da Liberodiscrivere)

 

Il curatore ed alcuni autori interverranno alla presentazione.



 


 

martedì 16 settembre 2008

Orme gialle e ANONIMA ASSASSINI II

E' stata pubblicata da Tagete Edizioni l'antologia dei racconti selezionati del premio Orme gialle 2007.  

La premiazione del 2/2/08 è stata presenziata da Carlo Lucarelli, presidente del circolo culturale Orme gialle, a Pontedera presso l'Auditorium del Museo Piaggio di Pontedera  (vedi qui il resoconto che ne ho dato su Calablog ).

Tra i racconti compresi nella pubblicazione c'è il mio Dante e Beatrice, diciotto vite spezzate che tratta di un'indagine abbastanza anomala.

 

Il libro può essere ordinato in libreria o direttamente a Tagete Edizioni (Tel. 0587 54441-  mtagete@email.it ).

 

Immagine di Anonima assassini. I delitti di Orme gialle. Vol. 2

 Per maggiori informazioni sul libro e sul concorso vedi qui.


 

venerdì 12 settembre 2008

L'UNICO PECCATO e il Metodo Arturi

Riporto quanto ho scritto nel blog di Oscar Montani che sta tentando di analizzare da un punto di vista scientifico il metodo investigativo adottato da Domenico Arturi, l'investigatore protagonista de L'UNICO PECCATO (e lo ringrazio per questo anche se mi sa che, dopo le seguenti mie precisazioni, abbandonerà disperato l'impresa) 


Qualsiasi attività investigativa consiste nelle due fasi:


a) raccolta di informazioni


b) elaborazione delle informazioni.

La prima fase può essere condotta artigianalmente o, come fanno le forze dell'ordine, adottando procedure e metodi consolidati.
La seconda, a parte i fantascientifici computer di CSI e simili, è affidata al genio umano.

Arturi si arrangia come può nel raccogliere informazioni.
Riporto due brani dell'UNICO PECCATO per illustrare due suoi modi alternativi di operare:

1) "Riflettei. Negli scritti del Berti non trovavo alcuna indicazione utile per la mia indagine. Anche il colloquio col Giacomelli era stato deludente. Avevo però in mano un nome, Marco Carboni, e un numero di telefono. Per un investigatore come me era anche troppo. Dal cognome e dal telefono risalii all'indirizzo. Dall'indirizzo allo stato di famiglia. Venticinque anni, del cancro, ed era figlio unico. Vidi che non aveva precedenti penali e che non aveva ancora fatto il militare. Controllai se avesse votato alle ultime elezioni; e aveva votato. Non aveva presentato proprie dichiarazioni dei redditi; detti un’occhiata a quelle di due anni fa dei suoi genitori. Era iscritto a Scienze Politiche; ottenni la lista degli esami che aveva sostenuto, con le date e i voti. Era quasi alla fine; aveva avuto una media non troppo buona ma comunque rispettabile. Controllai se aveva scoperti bancari rilevanti o protesti ma non trovai niente né su lui né sui suoi genitori. Dopo queste informazioni preliminari, che furono raccolte in meno di un giorno dai miei assistenti, andai a chiedere notizie più precise a un mio conoscente, di cui preferisco non fare il nome. Anche da lì non venne fuori nulla di particolare.
Una volta espletata questa mia procedura standard ero pronto per parlargli.
Ogni tanto, ho notato, partire avendo raccolto qualche piccola informazione può avvantaggiare nelle conversazioni."

2) "Riflettei che la mia visita era stata sinora un buco nell'acqua e che quell'indagine, per quanto ben pagata, stava iniziando a deprimermi. Ero a un punto morto. Accesi un'altra sigaretta. Poi il mio istinto di detective, che mi ha reso giustamente famoso nella cerchia degli investigatori privati fiorentini, anche se taluno si ostina a chiamarlo culo, mi fece prendere in mano un pacco di appunti di storia contemporanea. Proprio sul margine del primo foglio stava scritto “riunione club spostata a sabato. Sentire Marco per conferma” seguiva un numero di telefono."

mercoledì 10 settembre 2008

Il "metodo Arturi" e Oscar Montani

Oscar Montani, oltre a varie altre cose, gestisce il blog Soft Boiled, dove spesso analizza, anche dal punto di vista teorico, i metodi di investigazione dei vari protagonisti dei romanzi gialli.


Montani ha ritenuto interessante un mio commento nel quale gli chiedevo di classificare il "metodo Arturi" che l'omonimo investigatore adotta nel mio L'unico peccato. Amore e morte alla Biblioteca Nazionale di Firenze.


E' un metodo molto pragmatico, detto anche: "della logica per forza". Oscar Montani gli ha dedicato il post I detective devono avere un metodo?.


Il dibattito è ivi aperto.